Il fondo TDR Capital, proprietario di Asda, Stonegate e del marchio Popeyes nel Regno Unito, è tra i possibili acquirenti di Costa Coffee, messa ufficialmente in vendita da Coca-Cola. L’operazione, seguita dagli advisor di Lazard, potrebbe valorizzare la catena di caffetterie attorno ai 2 miliardi di sterline, circa la metà dei 3,9 miliardi pagati dal colosso delle bibite nel 2018. Coca-Cola aveva acquisito Costa per consolidare la propria presenza nel settore del caffè, ma l’investimento non ha dato i frutti sperati. Nelle ultime trimestrali, il gruppo ha riconosciuto che il marchio “non ha pienamente mantenuto le promesse”, con vendite in calo del 3% a livello globale, dovute soprattutto alla performance negativa nel Regno Unito.
Il contesto competitivo si è fatto più duro, con concorrenti come Gail’s, McDonald’s e Greggs in forte crescita. Sul fronte retail, secondo i dati NIQ, le bevande ready-to-drink a marchio Costa hanno registrato un crollo del 25% nel 2024. A pesare ulteriormente sono stati anche i maggiori costi del personale e la contrazione dei margini. TDR non è nuova a Costa: aveva già valutato un’offerta nel 2018, prima che Whitbread vendesse l’azienda a Coca-Cola. Oggi il fondo si trova a competere con altri soggetti internazionali, tra cui Apollo Global Management e il gruppo cinese Citic.
Secondo fonti di mercato, Coca-Cola potrebbe mantenere una partecipazione di minoranza, per continuare a beneficiare di eventuali sviluppi futuri. L’ingresso di TDR rafforzerebbe ulteriormente la sua presenza nei consumi fuori casa, dopo le acquisizioni di Asda, David Lloyd e Stonegate. Se l’operazione andasse in porto, Costa Coffee entrerebbe in una nuova fase di rilancio, puntando a recuperare terreno nel mercato delle caffetterie e nel segmento ready-to-drink, sempre più conteso dai big del settore.
