Think Milk, think digital: un’analisi del sentiment online su latte e derivati

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L’interesse per il mondo lattiero-caseario si evolve e diventa sempre più digitale. A confermarlo è la recente Popularity Analysis realizzata da Nomisma, per conto della campagna europea “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, promossa da Confcooperative e cofinanziata dalla Commissione europea. La ricerca, che ha preso in esame l’attività di ricerca degli utenti sul web in Italia e Germania tra aprile 2024 e marzo 2025, rivela come il latte venga oggi sempre più associato a concetti chiave come salute e ambiente.

Ne abbiamo parlato con Chiara Volpato, Head of Technical Consulting di Nomisma, e con Giovanni Guarneri del Settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, per capire come si stanno trasformando i comportamenti digitali degli italiani e che impatto può avere questa tendenza sulle strategie di comunicazione del comparto.

Attraverso Google Trends, avete analizzato il sentiment diffuso nella comunicazione online legata a determinati messaggi e prodotti come latte, formaggi e lattiero-caseario. Quali sono i principali insight che emergono dalla vostra analisi?

“Abbiamo esaminato un set di parole chiave nei due mercati target, Italia e Germania, confrontandole con parole correlate e osservando frequenze di ricerca, trend temporali e valori associati”, spiega Chiara Volpato, Head of Technical Consulting di Nomisma. “Tra tutti i termini analizzati, ‘latte’ è quello che ha registrato il volume di ricerca più alto, soprattutto in associazione al tema della salute. È un segnale chiaro della crescente attenzione dei consumatori verso gli aspetti salutistici dell’alimentazione”.

Ci sono differenze regionali significative nei comportamenti di ricerca degli italiani?

L’analisi evidenzia differenze geografiche marcate. Nel Sud Italia, in particolare Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia, si registra un forte interesse verso la parola chiave “latte”, spesso legata a concetti come latte fieno, latte crudo, e all’assunzione nei bambini.

Nel Nord Italia, invece, l’attenzione degli utenti si concentra maggiormente sul formaggio, con picchi di ricerca in regioni come Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Liguria e Veneto. Anche in questo caso, il tema centrale rimane la salute.

Il formaggio mantiene il suo appeal? Come si posiziona nella ricerca online rispetto al latte?

Sebbene il termine “formaggio” abbia fatto registrare un volume di ricerca inferiore rispetto al latte, si è osservato un leggero incremento nell’interesse degli utenti negli ultimi dodici mesi. Le ricerche si concentrano soprattutto su aspetti nutrizionali e di salute, con termini associati come grasso, ipercolesterolemia e latte crudo.

Cosa significano questi dati per la campagna “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” e per il settore lattiero-caseario in generale?

“Questa analisi rappresenta per noi un patrimonio informativo aggiuntivo a supporto della valutazione dell’impatto mediatico della nostra campagna – commenta Giovanni Guarneri, del settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Il fatto che gli utenti associno latte e formaggio a salute e ambiente rafforza la convinzione che sia fondamentale continuare a investire nella formazione e in una comunicazione corretta, aggiornata ed esaustiva.
Inoltre – aggiunge Guarneri – questi risultati ci dicono che il consumatore è più consapevole e desideroso di informazioni concrete: una sfida che vogliamo affrontare con estrema trasparenza e continuità.

Quali saranno i prossimi passi per valorizzare questo nuovo scenario digitale?

“Continueremo ad approfondire i dati e a sviluppare contenuti in linea con gli interessi reali degli utenti – conclude Guarneri – cercando di rafforzare la fiducia dei consumatore attraverso un approccio fresco e contemporaneo che valorizzi latte e suoi derivati, come risorse preziose per l’alimentazione, la società e il territorio”.

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