Tyson Foods, uno dei principali colossi della carne bovina negli Stati Uniti, sottolinea i primi segnali che le pesanti perdite nel comparto manzo potrebbero presto rallentare. La società di Springdale ha registrato perdite operative superiori a 816 milioni di dollari nei primi tre trimestri dell’anno fiscale 2025, chiuso il 28 settembre. Su base rettificata, la perdita ammonta a 332 milioni e potrebbe toccare 475 milioni per l’intero esercizio.
Curt Calaway, CFO di Tyson, ha spiegato al Barclays consumer staples conference di Boston che sono emersi indizi di ritenzione delle manze, segnale che il ciclo bovino potrebbe avviarsi verso la fase di ricostruzione. “Abbiamo affrontato una disponibilità limitata di bovini e una forte volatilità dei prezzi. Ma stiamo lavorando per migliorare l’efficienza e controllare ciò che possiamo,” ha affermato.
Calaway ha però avvertito che il ritorno a una disponibilità sostenibile di capi non si vedrà prima del 2028. Nel frattempo, ha sottolineato l’impegno a gestire la volatilità e a mantenere ottimismo sulla capacità del ciclo di riequilibrarsi. Sul fronte suino, il manager ha ammesso che sono necessari ulteriori miglioramenti operativi, mentre i prezzi elevati di manzo e pollo dovrebbero sostenere la domanda.
Devin Cole, nuovo COO di Tyson, ha illustrato invece le prospettive per il pollo e i prodotti trasformati. “I consumatori sono cauti, il traffico nei ristoranti cala e cresce lo shopping al dettaglio. La buona notizia è che le proteine vincono, soprattutto quelle animali, considerate essenziali,” ha detto.
Il comparto retail del pollo ha lanciato 20 nuovi prodotti nell’ultimo anno e punta a crescere con formati e aromatizzazioni diversificate. Secondo Cole, l’area deli è in rapida espansione, grazie a proposte come pollo fritto e rosticceria. “L’innovazione è uno spazio bianco che possiamo ancora colmare, e il nostro pipeline di prodotti preparati entusiasmerà i consumatori nei prossimi mesi,” ha concluso.
