Unilever valuta la cessione di Marmite, Colman’s e Bovril per concentrarsi su beauty & wellbeing

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Unilever obiettivi di crescita 2024

Unilever sta valutando la vendita di tre marchi storici del Regno Unito – Marmite, Colman’s e Bovril – nell’ambito di un più ampio processo di razionalizzazione del portafoglio finalizzato a rafforzare il focus su beauty, personal care e wellbeing. Secondo quanto riferito da tre fonti a Reuters, il pacchetto avrebbe un fatturato stimato di circa 200 milioni di sterline (226,8 milioni di euro) e rappresenterebbe una delle più importanti dismissioni dell’era del nuovo CEO Fernando Fernandez.

La strategia segue la direzione già intrapresa da altri big del settore. Nestlé ha messo in vendita la divisione acque e sta rivalutando alcuni brand vitaminici; Kraft Heinz ha avviato un processo di separazione delle proprie attività core. Per Unilever, l’obiettivo è ridurre la complessità di un portafoglio che conta oltre 400 marchi nel mondo, concentrando gli investimenti sui 30 “power brands” a maggiore redditività come Dove, Axe e Hellmann’s.

L’eventuale cessione riguarderebbe alcuni dei nomi più iconici dell’alimentare britannico. Marmite, celebre crema a base di lievito nota per il suo gusto “love it or hate it”, Colman’s, produttore di mostarda inglese da oltre due secoli, e il concentrato di carne Bovril, sono marchi profondamente radicati nella cultura gastronomica britannica e presenti nel portafoglio Unilever da almeno vent’anni. La produzione di Colman’s è stata trasferita nel 2020 a Burton-upon-Trent, dove si trovano anche gli stabilimenti di Marmite e Bovril. Pot Noodle invece resterà sotto il controllo del gruppo.

Per Fernandez, salito alla guida di Unilever a febbraio con il mandato di accelerare la trasformazione del gruppo, si tratterebbe dell’operazione più rilevante dopo le recenti dismissioni di The Vegetarian Butcher, ceduto alla olandese Vivera, e del marchio beauty Kate Somerville, passato a Rare Beauty Brands.

La riorganizzazione riflette un contesto complesso per i conglomerati dei beni di largo consumo, stretto tra inflazione, costi di approvvigionamento e pressioni sui volumi. Per molte multinazionali, la via d’uscita è un riposizionamento verso prodotti premium ad alto margine, in particolare nelle categorie beauty e cura della persona, considerate più resilienti e con un potenziale di crescita superiore rispetto al food.

Il processo di focalizzazione culminerà il mese prossimo con la separazione formale del business del gelato, che comprende marchi come Magnum e Ben & Jerry’s. Unilever aveva già segnalato l’intenzione di cedere brand alimentari non core in Europa per un valore compreso tra 1 e 1,5 miliardi di dollari, e l’eventuale dismissione dei tre marchi britannici rappresenterebbe un ulteriore passo verso un portafoglio più snello, omogeneo e orientato al valore.

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