Vendite in crescita ma utili ridotti: i retailer USA pagano il conto dei sinistri

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Per molti grandi retailer americani, il secondo trimestre 2025 si è chiuso con bilanci in crescita, ma anche con una nuova incognita che ha inciso pesantemente sulla redditività: l’aumento dei costi legati a sinistri assicurativi, responsabilità civile e piani sanitari per i dipendenti.

Secondo un report di Aon, i costi medi dei piani sanitari sponsorizzati dai datori di lavoro erano attesi in crescita del 9% nel 2025, mentre un’indagine Mercer prevede un ulteriore aumento del 6,5% nel 2026. Una tendenza che, pur prevista, si è rivelata più impattante del previsto, colpendo anche colossi come Walmart.

Il gigante di Bentonville ha registrato ricavi trimestrali in aumento del 4,8% a 177,4 miliardi di dollari, con un utile netto in crescita del 51,8% a 7,2 miliardi. Tuttavia, l’utile operativo è sceso dell’8,2%, penalizzato da spese inattese per 450 milioni di dollari legate a sinistri di responsabilità generale. “Le spese per i claim sono state il principale elemento sorpresa del trimestre”, ha commentato l’analista Bill Kirk di Roth.

Dollar Tree ha visto le vendite nette salire del 12,3% a 4,6 miliardi, con un +6,5% nelle vendite comparabili. Anche qui, però, i costi per liquidare i sinistri hanno inciso, come ha spiegato il CFO Stewart Glendinning: “Non sono aumentati i volumi, ma i costi di risoluzione sì, e in maniera significativa”.

Dollar General, dal canto suo, ha segnalato un impatto minore, ma comunque presente. Le vendite sono cresciute del 5,1% a 10,7 miliardi, con un rialzo del 2,8% nei same-store sales.

Il quadro che emerge è chiaro: nonostante un consumatore ancora attivo e ricavi in crescita, l’aumento dei costi assicurativi e sanitari rappresenta un fattore di pressione trasversale per l’intero comparto retail, destinato a incidere sulle strategie dei prossimi trimestri.

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