Prezzi del latte ai minimi, la filiera italiana sigla un patto per tutelare allevamenti e industria

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Print

La filiera lattiero-casearia italiana riparte da un’intesa che punta a ristabilire equilibrio e visibilità nei prossimi mesi, dopo settimane di forte incertezza per produttori e industrie. Al Masaf è stato infatti siglato un nuovo accordo che definisce il prezzo del latte alla stalla per il primo trimestre del 2026, introducendo una cornice condivisa per la gestione dei volumi e un piano di supporto alle attività di valorizzazione del settore.

Secondo quanto stabilito, il prezzo verrà fissato a 0,54 euro/litro a gennaio, 0,53 a febbraio e 0,52 a marzo, valori superiori agli attuali livelli di mercato e ritenuti essenziali per contenere l’impatto della flessione registrata negli ultimi mesi. L’intesa introduce inoltre un sistema di indicizzazione, che terrà conto delle quotazioni camerali e delle quantità prodotte, con l’obiettivo di evitare eccedenze eccessive rispetto allo storico del primo trimestre 2025.

Il ministero accompagnerà l’accordo con un pacchetto dedicato all’internazionalizzazione e alla promozione dei prodotti lattiero-caseari, comprensivo di misure di comunicazione, utilizzo del bando indigenti e supporto alle imprese nelle attività di apertura e presidiamento dei mercati esteri. Una scelta strategica che punta a rafforzare il posizionamento del made in Italy, in un contesto internazionale caratterizzato da aumenti di produzione in Europa, Stati Uniti e Nuova Zelanda.

Sul lato produttivo, le associazioni agricole sottolineano che l’intesa rappresenta un segnale di stabilità per gli allevatori, in un anno segnato da consegne in crescita in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Allo stesso tempo, il comparto resta vigile: il calo dei prezzi si riflette infatti anche su alcune Dop, con particolare pressione sul Grana Padano, mentre burro e altri derivati mostrano dinamiche discendenti.

Le parti torneranno a confrontarsi già da febbraio con un calendario di incontri periodici: l’obiettivo è monitorare l’evoluzione del mercato, valutare interventi comunitari e definire strumenti di sostegno alla sostenibilità economica delle aziende zootecniche. Il nuovo accordo, pur non risolutivo, segna un passaggio chiave per evitare tensioni nella filiera e preservare un comparto che continua a essere strategico per l’agroalimentare italiano.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Non perdere niente! Iscriviti alla nostra newsletter.

Lascia un commento