Le organizzazioni agroalimentari europee hanno espresso forti critiche nei confronti dei meccanismi di “salvaguardia” predisposti dalla Commissione Europea nell’ambito del nuovo accordo commerciale con il Mercosur. Ieri, 3 settembre, Bruxelles ha presentato le proposte per finalizzare l’EU-Mercosur Partnership Agreement (EMPA), annunciato lo scorso dicembre.
Secondo Copa-Cogeca, AVEC (avicoltura), CEFS (zucchero) e CIBE (bieticoltori), le misure proposte “restano insufficienti” e non garantiscono un’adeguata protezione ai produttori europei. In particolare, le associazioni contestano le modalità con cui l’atto giuridico unilaterale della Commissione verrebbe votato, applicato e accettato dai Paesi Mercosur, oltre alle persistenti differenze negli standard di produzione e nelle norme di sostenibilità.
L’esecutivo Ue ha previsto la possibilità di sospendere o ridurre temporaneamente le concessioni tariffarie in caso di incremento delle importazioni oltre il 10% o di crollo dei prezzi. Inoltre, i contingenti preferenziali per prodotti sensibili come carne bovina e pollame restano limitati a basse percentuali della produzione europea.
Nonostante ciò, le sigle agricole ribadiscono che l’agricoltura continua a essere trattata “come merce di scambio nelle negoziazioni commerciali”. Francia e Irlanda hanno già manifestato forti riserve sull’intesa, che rischia di riaccendere tensioni interne.
La Commissione, dal canto suo, sottolinea che l’accordo creerebbe “la più grande area di libero scambio al mondo”, coinvolgendo oltre 700 milioni di persone. Bruxelles stima un aumento del 39% delle esportazioni europee verso il Mercosur, fino a 49 miliardi di euro l’anno, con benefici per oltre 440.000 posti di lavoro.
Le esportazioni agroalimentari, in particolare vino, olio d’oliva, cioccolato e distillati, crescerebbero del 50% grazie alla riduzione dei dazi. La filiera vitivinicola, attraverso il CEEV, ha accolto positivamente l’intesa e chiede una rapida ratifica.
Il commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen ha definito l’accordo “equilibrato” e in grado di tutelare gli interessi degli agricoltori, mentre la presidente Ursula von der Leyen ha parlato di nuove opportunità per le imprese europee in un contesto geopolitico complesso.