Carrefour guarda ai Balcani. Il colosso francese della grande distribuzione starebbe infatti pianificando il proprio ingresso nel mercato serbo, attraverso una combinazione di punti vendita diretti e in franchising. La notizia è stata diffusa dal Ministero del Commercio interno ed estero della Serbia, che ha confermato l’apertura di un dialogo con la multinazionale.
Secondo il comunicato ufficiale, la ministra Jagoda Lazarević ha incontrato nei giorni scorsi una delegazione di Carrefour per discutere le prospettive di espansione del gruppo nel Paese. L’iniziativa dell’incontro sarebbe partita proprio dal retailer francese, segnale di un interesse concreto verso la Serbia, mercato da circa sette milioni di consumatori e porta d’ingresso strategica per l’area balcanica.
L’eventuale arrivo di Carrefour rappresenterebbe un passo importante per la modernizzazione del settore distributivo locale, oggi dominato da catene nazionali e da player regionali come Delhaize Serbia, Idea e Lidl. Il gruppo francese, già presente in oltre 30 Paesi, potrebbe introdurre nel mercato serbo i propri format multicanale e modelli di partnership consolidati, con un’attenzione particolare al franchising e alle forniture locali.
Per il governo serbo, l’ingresso di un grande operatore internazionale come Carrefour si tradurrebbe in nuove opportunità per i produttori locali, maggiore concorrenza e standard qualitativi più elevati nella distribuzione moderna. “L’obiettivo è creare condizioni favorevoli per gli investitori stranieri e rafforzare la presenza di marchi globali nel mercato interno”, ha dichiarato la ministra Lazarević secondo quanto riportato dai media nazionali.
Carrefour, dal canto suo, non ha ancora commentato ufficialmente l’esito dei colloqui, ma l’interesse verso il mercato serbo si inserisce nella strategia di espansione dell’insegna nei mercati emergenti dell’Europa orientale. Dopo la Croazia, la Romania e la Bulgaria, la Serbia potrebbe dunque rappresentare il nuovo tassello del piano di crescita regionale del gruppo.
Se i negoziati dovessero andare a buon fine, l’apertura dei primi punti vendita potrebbe avvenire già nel 2026, segnando il ritorno di un grande nome della distribuzione europea in un’area finora rimasta ai margini dei suoi piani di sviluppo.



















