Diageo ha diffuso i risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2026, chiuso al 30 settembre 2025, registrando una crescita organica dei ricavi netti pari a 0,0% su base annua. I volumi sono aumentati del +2,9%, ma l’effetto prezzo/mix negativo (-2,8%) ha annullato i progressi, portando i ricavi nominali a un calo del 2,2% a circa 4,9 miliardi di dollari.
La performance è risultata disomogenea tra le aree geografiche. In Nord America, la flessione organica dei ricavi del 2,7% riflette un contesto consumistico più debole e il confronto sfavorevole con l’anno precedente sul segmento tequila. In Europa, invece, la crescita organica si è attestata al +3,5%, trainata dal successo del marchio Guinness e dal buon andamento in Turchia.
Nel mercato Asia-Pacifico si è registrato un calo dell’8,9%, penalizzato in particolare dal rallentamento del comparto “Chinese white spirits” in Cina, che ha inciso per circa 2,5 punti percentuali sul risultato complessivo. America Latina e Caraibi hanno invece mostrato una crescita organica del 10,9%, spinta dal Brasile e dal favorevole mix prezzo/volumi, mentre l’Africa ha segnato un incremento dell’8,9%, grazie ai buoni risultati nell’Africa orientale e occidentale.
Diageo ha confermato l’avanzamento del programma “Accelerate”, lanciato a maggio 2025 per rendere la struttura più agile ed efficiente. Il piano prevede risparmi per circa 625 milioni di dollari nei prossimi tre anni, supportati da strumenti di intelligenza artificiale per analisi, marketing e ottimizzazione dei processi.
Per l’intero esercizio 2026, l’azienda prevede una crescita organica dei ricavi “da stabile a leggermente negativa”, tenendo conto del rallentamento in Cina e della prudenza dei consumatori statunitensi. L’utile operativo organico dovrebbe crescere in misura contenuta, nell’ordine di pochi punti percentuali, sostenuto dai risparmi e dalla maggiore efficienza operativa.
Sul fronte finanziario, Diageo punta a generare circa 3 miliardi di dollari di free cash flow nel 2026, rispetto ai 2,7 miliardi dell’anno precedente, e a mantenere il rapporto debito netto/EBITDA nel range 2,5-3,0 entro il 2028. L’impatto delle tariffe USA sulle importazioni da Regno Unito ed Europa resta stimato in circa 200 milioni di dollari l’anno, con misure di mitigazione in corso.
L’amministratore delegato ad interim Nik Jhangiani ha dichiarato: “Non siamo soddisfatti della nostra performance attuale. Restiamo focalizzati su ciò che possiamo controllare, agendo con rapidità per guidare efficienza e adattarci a un ambiente in evoluzione”.
In sintesi, il primo trimestre di Diageo riflette un contesto globale complesso: segnali positivi arrivano da Europa, America Latina e Africa, ma permangono criticità in Nord America e Cina. La sfida sarà tradurre il piano “Accelerate” in risultati concreti e stabilizzare la crescita in un mercato mondiale sempre più incerto.



















