Intesa UE-Indonesia: l’olio di palma entra senza dazi

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L’Unione Europea e l’Indonesia hanno concluso i negoziati sul Comprehensive Economic Partnership Agreement (CEPA), un accordo di libero scambio che prevede l’azzeramento dei dazi sull’olio di palma proveniente dal Paese del Sud-Est asiatico. L’intesa, definita dal commissario al Commercio Maroš Šefčovič “un punto di svolta per entrambe le economie”, dovrà ora essere esaminata dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Il protocollo specifico sull’olio di palma introduce una quota a dazio zero, mentre oltre tale limite resterà un prelievo del 3%. Oggi le tariffe UE possono arrivare fino al 12,8%, anche se gran parte delle esportazioni indonesiane già gode di esenzioni. L’UE ha sottolineato che l’accordo creerà un quadro di cooperazione per promuovere la sostenibilità nella filiera.

A Jakarta, il presidente dell’associazione GAPKI, Eddy Martono, ha accolto l’intesa con favore ma ha avvertito: “Se non saremo in grado di rispettare il regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR), allora i dazi zero saranno inutili”.

Il regolamento EUDR, che impone alle aziende di dimostrare catene di approvvigionamento prive di legami con la deforestazione, è stato rinviato più volte. La Commissione europea ha annunciato un’ulteriore proroga di un anno, citando problemi informatici.

Le ONG ambientaliste hanno criticato duramente l’accordo. Secondo Fern, l’intesa “rafforza un modello estrattivo che ha già causato enormi danni alle foreste indonesiane, senza benefici concreti per comunità indigene e piccoli produttori”.

Sul fronte europeo, Copa e Cogeca hanno salutato positivamente l’eliminazione di alcune tariffe per i prodotti agroalimentari UE, in particolare lattiero-caseari. Ma la rete Farm Europe ha ridimensionato le aspettative: “Le opportunità di export restano limitate. L’impatto principale sarà l’aumento delle esportazioni indonesiane di olio di palma”.

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