Pomodoro italiano sotto pressione: servono interventi normativi per competere

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Print

L’impatto delle incertezze climatiche, lo squilibrio del prezzo della materia prima rispetto ai competitor internazionali, la concorrenza sleale da parte di Paesi extra-europei che non rispettano gli standard qualitativi e di sostenibilità, e la necessità di interventi normativi per supportare il settore. Sono questi i Durante l’Assemblea Pubblica di ANICAV, tenutasi a Parma in occasione della dodicesima edizione de “Il Filo Rosso del Pomodoro”.

Marco Serafini, Presidente di ANICAV, ha sottolineato l’importanza di garantire un contesto competitivo trasparente e regole certe, sollecitando risposte concrete dalle istituzioni per sostenere la competitività della filiera. “Tra infrastrutture strategiche e tutela del Made in Italy è il tema scelto per questa giornata. – argomenta Serafini – Due argomenti di grande importanza ed attualità per il nostro settore anche alla luce delle vicende che stanno interessando la filiera negli ultimi anni. Alla politica chiediamo risposte. È imprescindibile un intervento tempestivo e mirato delle istituzioni, sia a livello nazionale che europeo, per sostenere la competitività dell’intera filiera del pomodoro da industria”.

Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV, ha invece puntato l’attenzione sulla necessità di regole chiare per contrastare l’immissione nel mercato europeo di prodotti derivati da standard di sostenibilità inferiori. Nell’ambito del Tavolo pomodoro istituito presso il MASAF abbiamo chiesto regole chiare sulla messa in commercio in Europa di derivati del pomodoro a basso costo provenienti da Paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale”, chiarisce De Angelis.

Tra le strategie discusse per il futuro del settore, si sono evidenziati alcuni aspetti chiave: la promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica per aumentare la produttività e la sostenibilità delle coltivazioni, lo sviluppo di nuove infrastrutture idriche essenziali per fronteggiare i cambiamenti climatici e rispondere alle esigenze dell’agricoltura e dell’industria, e l’adozione di normative che garantiscano la trasparenza sull’origine della materia prima.

Sul piano produttivo, la campagna 2024 ha registrato una produzione di 5,3 milioni di tonnellate, in lieve calo del 2,5% rispetto al 2023, confermando l’Italia come terzo trasformatore mondiale e primo in Europa con il 47,4% del totale. Nonostante la contrazione del consumo interno, con una flessione dell’1,2% in volume e una lieve diminuzione del valore (-0,6%), si è registrato un aumento delle esportazioni pari al 9% in volume e all’8,9% in valore nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel dettaglio dei prodotti, si osserva un calo nelle vendite di pomodorini, pelati interi e polpa, mentre la passata, che rappresenta il 62,3% del mercato dei derivati, cresce in valore e rimane stabile in volume. Parallelamente, il settore Food Service ha mostrato un andamento positivo, sostenuto dall’attenzione crescente della ristorazione verso la qualità delle materie prime utilizzate.

Emerge dunque la necessità di un intervento strutturale per valorizzare il settore del pomodoro da industria, un comparto strategico per l’economia e per il Made in Italy, il cui successo dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide internazionali.

Pomodoro italiano sotto pressione

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Non perdere niente! Iscriviti alla nostra newsletter.

Lascia un commento

Pomodoro italiano sotto pressione