In una mossa che aggiunge nuovo nervosismo al comparto dei gelati premium, la Magnum Ice Cream Company ha dichiarato che la presidente del comitato indipendente del marchio Ben & Jerry’s “non soddisfa più i criteri” per rimanere in carica, a seguito di indagini interne promosse dall’azienda.
La disputa emerge nell’ambito dello scorporo della divisione Magnum, controllata da Unilever, previsto per l’inizio di dicembre ma già rinviato di un mese a causa del fermo temporaneo dell’amministrazione statunitense.
Nel documento ufficiale depositato alla SEC, Magnum specifica di aver commissionato indagini da consulenti esterni e di aver concluso che l’attuale presidente del board del marchio Ben & Jerry’s “non soddisfa più i criteri per servire come membro del Consiglio”. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli sulla natura delle indagini né sulle violazioni contestate.
Il board di Ben & Jerry’s, marchio noto per la sua missione sociale progressista, ha a capo Anuradha Mittal, fondatrice del think tank Oakland Institute, nominata come presidente del board indipendente. La tensione fra Unilever/Magnum e il board indipendente di Ben & Jerry’s risale almeno al 2021, quando il marchio decise di cessare le vendite nei Territori occupati israeliani.
Il cofondatore Ben Cohen ha definito la mossa di Magnum “un tentativo deliberato di riscrivere la storia e privare il board indipendente della sua autorità legale”. Secondo l’accordo di acquisizione del 2000 fra Unilever e il marchio, il board indipendente è stato istituito con autonomia operativa e la sostituzione dei suoi membri richiede un voto della maggioranza del consiglio stesso.
Magnum avverte inoltre che l’azione potrebbe generare ulteriori contenziosi legali provenienti dal board. Dal punto di vista finanziario, Unilever stima che la divisione Magnum, che ha registrato ricavi di 4,5 miliardi di euro nella prima metà del 2025, rappresenti poco più di un quinto del mercato globale del gelato, stimato in circa 88 miliardi di dollari.
Il marchio Ben & Jerry’s figura come secondo brand più grande negli Stati Uniti e nel Regno Unito. La posta in gioco è rilevante: la scissione della divisione Magnum renderà il marchio Ben & Jerry’s una parte più rilevante del business complessivo della società scorporata, motivo per cui la disputa sul board può alterare il valore a lungo termine del brand, secondo lo stesso Cohen.
La situazione solleva questioni di governance importanti: fino a che punto un board indipendente può esercitare una missione sociale allineata al brand, e quanto un’azienda madre può intervenire per tutelare i propri interessi finanziari e reputazionali.
In particolare, il conflitto evidenzia il delicato equilibrio tra branding “purpose-driven” — che ha caratterizzato Ben & Jerry’s fin dalle origini — e l’efficienza operativa e di mercato di una multinazionale come Unilever. Per i mercati finanziari, l’attenzione sarà alta in vista della quotazione secondaria prevista a New York e Londra per la divisione Magnum: ogni evoluzione negativa nel caso Ben & Jerry’s può riflettersi sul prezzo e sulla percezione degli investitori.
La presa di posizione di Magnum rappresenta un capitolo significativo nella saga del rapporto fra Unilever e Ben & Jerry’s, non solo come contesto interno al business del gelato, ma anche come indicatore di come le aziende gestiscono le tensioni tra missione, governance e crescita economica.



















