Unionfood: “Acquistiamo il 70% della produzione agricola italiana”

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Durante la sua Assemblea annuale, Unione Italiana Food ha rivelato che sette prodotti agricoli su dieci acquistati e trasformati dalle sue aziende provengono dal territorio nazionale. L’associazione ha sottolineato il suo impegno a comprare, ove possibile, il 100% della materia prima italiana disponibile. Il Rapporto Annuale dell’associazione dipinge un quadro positivo di 530 aziende, che impiegano 100mila persone e sostengono l’agricoltura italiana, rappresentando oltre 20 settori merceologici e 900 marchi simbolo del made in Italy. Tra questi prodotti figurano pasta, dolci (inclusi quelli natalizi e pasquali), gelato, cioccolato, caffè, pomodoro da industria, surgelati, sottoli e sottaceti, verdure e minestre pronte.

Il fatturato del 2023 ha registrato una crescita del 10%, raggiungendo i 56 miliardi di euro, con circa 3 miliardi investiti in ricerca e sviluppo per innovare e migliorare le filiere produttive, rispondendo così alle esigenze dei consumatori e anticipando le nuove tendenze di mercato.

Secondo il rapporto di Unione Italiana Food, i prodotti che hanno performato meglio nel 2023 sono stati le conserve di frutta, di pomodori e funghi, zuppe e minestre, salse e sughi pronti, e preparati per la panificazione e pasta gluten free, con un incremento medio del 13%. In termini assoluti, il settore dolciario resta il più grande, con un valore di 18 miliardi di euro, seguito dalla pasta con 8,1 miliardi, i surgelati con 5,8 miliardi e i prodotti vegetali con 5 miliardi di euro.

L’export è una componente strategica per il Made in Italy e, per Unione Italiana Food, quattro prodotti alimentari italiani su dieci consumati nel mondo provengono dalle aziende socie. Con un valore di 21 miliardi di euro, le esportazioni rappresentano il 38% del fatturato 2023 dell’associazione, un dato superiore alla media dell’industria alimentare italiana (27%). I settori più performanti sui mercati esteri nel 2023 sono stati il dolciario (+9%, in particolare le caramelle), i prodotti vegetali (+8%) e il caffè (+6%).

“I nostri associati sono grandi aziende centenarie che portano il nostro Made in Italy nel mondo, imprese globali che operano in Italia e tante Pmi familiari. Abbiamo scelto una casa comune, consapevoli delle differenze ma anche di quello che ci accomuna in termini di valori, pensiero imprenditoriale, rispetto per il consumatore – afferma Paolo Barilla presidente di Unione Italiana Food – Il Governo ci sta sostenendo nel nostro percorso e siamo sicuri che continuerà a farlo per il futuro. Abbiamo bisogno delle istituzioni per essere sempre più efficaci nell’utilizzo delle risorse disponibili e creare valore per tutta la filiera italiana”.

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