Nei primi quattro mesi del 2024 l’inflazione alimentare nel Largo Consumo Confezionato è tornata ai livelli che abbiamo conosciuto per almeno due decenni (+1,3%) con le conseguenze che si pensava potessero arrivare: crescita bassa del fatturato (+1,8%) ma almeno con una leggera crescita dei volumi (+0,5%).
Uno scenario che si chiama “stagnazione” e che non fa bene a nessuno, all’industria che pur rifocillata dai margini non trova nel mercato italiano opportunità di crescere nei volumi, meno che mai alla GDO che in tale situazione può tranquillamente preoccuparsi per l’incremento dei suoi costi fissi.
In questo scenario la notizia da prima pagina è dedicata alla pressione promozionale che cresce in modo deciso.
Insomma, un vero e proprio ritorno al passato che rivede l’emergere delle Grandi Marche Industriali a supporto dei supermercati e degli ipermercati che hanno un estremo bisogno di arrestare l’ascesa del canale di convenienza.
Circana, nel suo Outlook di Aprile del Largo Consumo Confezionato, riporta un dato di estremo interesse: i discount sono ufficialmente in deflazione mentre nel canale supermercati ed ipermercati l’inflazione è attorno al 2%.
E’ bene spiegare ai non addetti che la deflazione è un terreno pericolosissimo per la GDO perchè, a differenza dell’industria, è un settore che è appesantito da notevoli costi fissi e con margini commerciali bassi. In questo quadro, fatturare meno a parità di volumi è un rischio enorme; eppure questa è la situazione, evidentemente necessaria.
Qual è la spirale che porta i prezzi in deflazione? Il mercato ovviamente. E non deve apparire strano se proprio il resto del mercato, super+iper, invece sono ancora in uno stato inflattivo seppur basso.
Il discount sta vivendo uno stato di battaglia orizzontale di grande intensità e, in tale situazione, ignora completamente le vicende dei supermercati.
Spieghiamo meglio: il benchmark sui prezzi i protagonisti dei discount li fanno su loro stessi, non sui supermercati. Se uno dei tre grandi player inizia ad abbassare i prezzi su prodotti strategici, è molto probabile che gli altri lo seguano.
I volumi di vendita dei discount sono in crescita, secondo quanto certificato da Circana, ma questo dato non è rilevante per i protagonisti del mercato di convenienza.
Ciò che più preoccupa l’ambiente è sino a dove si arriverà nella competizione sui prezzi. La partita è tutta tra quei tre players che, nella loro corsa, ignorano supermercati e grandi marche i quali, invece, si stanno riorganizzando a dovere.