Iniziamo dai rumors, gli immancabili. Non farò nomi per non creare disagio ai manager e dipendenti dei gruppi che operano sui territori, ma darò qualche indicazione sui macro movimenti.
Iniziamo dal nord Italia: i gruppi che vorrebbero vendere sono molti, ma molti a caro prezzo. Nel mondo della grande distribuzione italiana non siamo abituati a pagare tanto le reti vendite, anche perchè nella storia chi vendeva era sempre in grossa difficoltà.
Ricordo, per i più giovani, la vendita dei discount di Coop, i DICO, ad un euro al gruppo Faranda a Roma. La vendita di Auchan dove Conad, addirittura, ricevette emolumenti per addossarsi il peso di una rete in crisi.
E poi, ricordiamo anche la trasformazione del sud Italia una decina di anni fa, quando una parte del mondo Despar fu assorbito dal gruppo Cannillo, oppure la vendita in Sicilia di Despar e di Abate.
Il Cav. Podini spese una cifra rilevante per acquisire la rete dei discount Lombardini nel nord, forse questo è l’unico esempio di acquisizione di una rete non ancora in stato di difficoltà.
Ma, oltre a questi esempi ed a tanti altri meno noti, la nostra GDO non è abituata a fare investimenti rilevanti per le reti vendite dei concorrenti.
Nel nord ci sono aziende che stanno trattando con alcuni protagonisti della GDO del sud che ha deciso di entrare per acquisire in mercati differenti. Soprattutto una catena del nord ovest è oggetto di forte interesse.
Poi sempre nel nord esistono imprese meno rilevanti in termini di solidità (negozi diretti) che vorrebbero vendere prima possibile, ma è difficile trovare acquirenti.
Poi ci sono i fondi di investimento: dopo aver “fatto la spesa” nel canale drugstore, adesso si interessano alla GDO italiana.
Oggetto di interesse le grandi imprese del retail del nord, in particolare quelle che operano sul canale ipermercati.
Ho già spiegato più volte che gli ultimi quattro anni sono stati memorabili per una parte della distribuzione nazionale, infatti oggi i loro patrimoni sono cresciuti molto grazie agli utili degli ultimi cinque anni.
Chi “ha soldi” li vuole investire, ed oggi investire in un’ apertura di un supermercato di oltre 1000mq è costosissimo e con esiti terribilmente incerti, vista la saturazione del mercato.
Quindi, meglio comprare reti di negozi.
Sono troppe le voci, le confidenze, e le dichiarazioni ufficiali per non avere chiaro che i prossimi anni sono destinati ad aggiornare la mappatura della gdo nazionale.