Durante l’assemblea dei soci di CSO Italy, svoltasi l’8 aprile a Ferrara, è stata presentata la ricerca “Frutta e Verdura tra percezione e realtà”, uno studio approfondito sull’atteggiamento dei consumatori nei confronti dell’ortofrutta. Il direttore Elisa Macchi ha illustrato i risultati, frutto di un’indagine voluta per comprendere le cause dietro al calo dei consumi.
Secondo i dati, tra il 2021 e il 2023 il consumo di ortofrutta in Italia è diminuito del 14%, pari a oltre 816.000 tonnellate in meno. Il 2024 ha segnato una lieve frenata di questo trend negativo, ma non tale da indicare un’inversione di rotta.
“È necessario cambiare passo con una strategia chiara e basata sulla conoscenza reale del consumatore,” ha dichiarato il presidente Paolo Bruni. La ricerca evidenzia infatti una forte richiesta di maggiore informazione: solo il 20% si ritiene soddisfatto delle indicazioni presenti nei punti vendita. Mancano soprattutto dettagli su maturazione, gusto, usi e benefici per la salute.
Un dato sorprendente riguarda la confusione sul significato di biologico, non compreso dal 70% degli intervistati. Anche sul fronte dei marchi DOP e IGP, sebbene noti nel significato, il 60% ignora la ricchezza dell’offerta italiana in questo ambito.
Il prezzo è percepito come un ostacolo: il 60% sceglie il punto vendita in base al rapporto qualità-prezzo, ma oltre il 50% ritiene l’ortofrutta “cara”. Tuttavia, la spesa reale incide solo per il 4% sul budget familiare, segno di una percezione distorta.
I giovani risultano i peggiori consumatori: il 20% non consuma ortofrutta regolarmente, e il 2% l’ha completamente esclusa dalla dieta. In crescita, tra gli under 49, le diete iperproteiche (quasi il 10%). Al contrario, le donne guidano il consumo: il 23% ne consuma più di tre porzioni al giorno, soprattutto tra chi segue regimi vegetariani o vegani. “Il consumatore riconosce salubrità e qualità alla nostra ortofrutta, soprattutto quando è italiana e di stagione,” ha concluso Macchi, “e quando la qualità è evidente, il prezzo passa in secondo piano.”