Danone ha annunciato la chiusura entro la fine del 2027 dello stabilimento Blédina di Villefranche-sur-Saône, nel dipartimento del Rodano, dove da 140 anni vengono prodotti i cereali infantili Blédine e Phosphatine. Il sito, che occupa 117 dipendenti, rappresentava un simbolo della nutrizione per l’infanzia in Francia e un pilastro della storia industriale del gruppo, che ne aveva acquisito la proprietà nel 1970.
La decisione, comunicata ai rappresentanti sindacali martedì 4 novembre, arriva dopo un decennio di difficoltà legate al calo strutturale del mercato europeo dei cereali per l’infanzia e alla crescente complessità dei mercati africani, dove Phosphatine è particolarmente diffusa come alimento arricchito di ferro per contrastare l’anemia infantile.
Negli ultimi dieci anni Danone aveva investito circa 50 milioni di euro per modernizzare e diversificare lo stabilimento, che serviva in parti uguali Europa e Africa. Tuttavia, nonostante gli sforzi di rilancio, “il futuro economico del sito non è più garantito”, ha spiegato l’azienda.
Le attività produttive saranno progressivamente trasferite nello stabilimento di Opole, in Polonia, dove il gruppo continuerà a produrre cereali per l’infanzia. Ai lavoratori francesi saranno offerte soluzioni di ricollocamento e percorsi di riqualificazione, anche attraverso la creazione di un “campus di transizione professionale”.
“L’obiettivo prioritario della direzione è individuare soluzioni personalizzate per ciascun dipendente, in linea con le sue aspirazioni”, ha dichiarato Danone, sottolineando l’impegno a mantenere investimenti e occupazione in Francia, in particolare nella regione Alvernia-Rodano-Alpi, considerata strategica per il gruppo.
La chiusura di Villefranche-sur-Saône segue quella, annunciata a inizio anno, dello stabilimento tedesco di Ochsenfurt, dove lavorano 230 persone. Nel terzo trimestre 2025, Danone ha registrato vendite in crescita del 4,8% a 6,88 miliardi di euro, con l’Europa in aumento del 2,6% a parità di perimetro.



















