De Cecco ha varato un piano industriale quinquennale che punta a raggiungere il miliardo di fatturato a fine periodo. A comunicarlo l’azienda abruzzese stessa la cui assemblea, nella giornata di venerdì, ha confermato alla guida del gruppo Filippo Antonio De Cecco, “rafforzando la governance all’interno della De Cecco, con una solida maggioranza”.
Il nuovo consiglio di amministrazione vede l’ingresso come consigliere indipendente di Francesco Pugliese (ex AD di Conad). Sono stati confermati Gianni Letta, Mario Boselli e Bruno Pavesi, mentre Saturnino De Cecco esce dal consiglio e non avrà rappresentanti nel board, così come Adolfo Ronco Municchi, altro rappresentante della minoranza familiare. “Si tratta di un riassetto che segna la formazione di una maggioranza familiare stabile, intorno al presidente Filippo Antonio De Cecco, per il controllo del terzo produttore mondiale di pasta”, spiega il gruppo De Cecco in una nota stampa.
L’ambizioso piano quinquennale prevede interventi industriali come la realizzazione di un nuovo silos da 500.000 quintali, che porterà la capacità complessiva di stoccaggio del grano a 1,5 milioni di quintali. È previsto inoltre un rafforzamento su tutti i mercati, con un focus sulla pasta, ma anche sul potenziamento di altre produzioni, come sughi e derivati del pomodoro. Un ulteriore obiettivo è l’espansione della linea dei prodotti da forno, con il lancio della nuova “fetta biscottata De Cecco”.
Durante la sua relazione, il presidente Filippo Antonio De Cecco ha sottolineato che il 2023 è stato un anno di risultati storici per l’azienda. Nei dodici mesi, De Cecco ha continuato a rafforzare la sua posizione di mercato, raggiungendo ricavi superiori a 630 milioni di euro e registrando una crescita del 22,5% negli ultimi due anni. Anche l’utile d’esercizio della Fratelli De Cecco di Filippo Fara San Martino Spa è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 15,5 milioni di euro.
A livello internazionale, nel 2023 De Cecco ha celebrato i 130 anni di presenza sul mercato americano, consolidando la sua presenza all’estero, con il 53% delle vendite provenienti dall’export.