Il mercato dei derivati del pane negli ultimi anni è stato soggetto ad aumenti di prezzo dovuti prevalentemente a disparate cause che hanno innescato a catena un violento impatto sul frumento, una tra queste il conflitto russo-ucraino, che ha interessato uno dei maggiori esportatori di frumento, insieme ad una scarsa resa delle colture. Per comprendere meglio la situazione abbiamo chiesto alle imprese quale sia la situazione attuale.
Il prezzo del frumento: conflitti e cambiamento climatico
Dopo un aumento del prezzo del frumento legato al conflitto in Ucraina, del quale si era molto parlato specialmente all’alba degli attacchi, oggi, come sottolinea Grissitalia, si registra una lieve deflazione riguardo al costo delle farine anche se la situazione è ancora molto incerta. Leggermente diverso il punto di vista del direttore commerciale di Tentazioni Pugliesi Vito Lotito, che afferma: “Per quanto riguarda il frumento al momento la situazione sembra essersi stabilizzata, anche se le ultime notizie provenienti dal fronte russo-ucraino non lasciano pensare bene e bisognerà vedere come andrà il nuovo raccolto. La speranza è quella che non si inneschino speculazioni che impattino sul consumatore finale, tenuto conto che siamo alle prese con aumenti importanti su olio di oliva, olio extravergine di oliva, vino e sui costi energetici.” L’assenza di stabilità non aiuta l’impresa, che si trova a dover fare i conti con il costo della materia prima e le richieste della Grande Distribuzione. A sottolineare questo aspetto è Antonio Fiore, direttore commerciale di Fiore Alimentare: “Da qualche mese abbiamo ottenuto una conferma sui prezzi di acquisto delle farine. Tuttavia, rispetto al passato, i produttori come noi vivono un periodo di incertezza riguardo a futuri sviluppi a breve termine. Questa mancanza di prospettive ci rende difficile la partecipazione a gare, formulare offerte a medio termine e stabilire listini prezzi per concordare gli accordi di vendita con la Grande Distribuzione Organizzata.”
L’export: quanto incide e quali paesi coinvolge
Tra le specialità derivate del pane si trovano molti prodotti tipici considerati parte della tradizione culinaria italiana con specificità regionali, questo li rende prodotti particolarmente interessanti per il mercato estero. “Il mercato estero occupa circa il 10% del fatturato di Grissitalia – spiegano dall’azienda- I Paesi più interessanti e più interessati sono l’Asia e l’America dove siamo presenti però ancora in modo marginale. Puntiamo ad incrementare la presenza del marchio Il Buon Pane anche in altri Paesi ed espanderci investendo in nuovi sviluppi e fiere estere di settore. L’obiettivo entro il 2025 è raggiungere il 25% del fatturato Grissitalia”.
In aumento i dati di Tentazioni Pugliesi, che ha registrato un recentissimo rialzo delle esportazioni. “Ritengo che in questo momento storico l’export sia fondamentale per tutte le aziende, non solo per la nostra. La nostra quota export sta crescendo di anno in anno siamo passati dal 10% del 2022 al 15% del 2023. i mercati di riferimento su cui stiamo impostando la nostra crescita sono oltre a quello europeo, quello americano, australiano e giapponese.”
Anche il direttore commerciale Antonio Fiore fornisce dati in linea, ma Fiore Alimentare guarda soprattutto al Vecchio Continente: “La nostra azienda ha avviato un piano per incrementare le vendite all’estero, a partire dall’anno in corso, che al momento rappresentano il 10% del nostro fatturato. Ci proponiamo di espandere la nostra presenza internazionale offrendo una gamma più ampia di prodotti nel settore degli snack salati. È evidente che i paesi europei dimostrino un interesse particolare e mostrano una maggiore propensione al consumo.”
Innovazione: i derivati del pane e le nuove sfide
Nonostante le specialità di questo settore siano soprattutto legate alla tradizione regionale e conservino la caratteristica del “come si faceva una volta”, è necessario stare al passo con i tempi e ascoltare le richieste del consumatore contemporaneo.
“L’innovazione per Grissitalia è di primaria importanza -rispondono dall’impresa- Il nostro team marketing insieme all’ufficio ricerca e sviluppo collaborano quotidianamente per studiare nuove referenze e ottimizzare le ricette già esistenti. Il nostro obiettivo è garantire massima qualità, soddisfare le richieste di mercato e fidelizzare i nostri clienti, non dimenticando mai il rispetto per la tradizione. Possiamo anticipare che durante la fiera Cibus 2024 di Parma presenteremo una nuovissima linea di prodotti a lunga conservazione: pane morbido confezionato in vari gusti e grammature, realizzato seguendo le tradizionali ricette del pane fresco appena sfornato, ideale da consumare subito dopo l’apertura o previa tostatura in forno. Usciremo anche con una nuova gamma di prodotti dolci a marchio Il Dolce Buon Pane che ci permetterà di ampliare il nostro catalogo e coprire una nuova fetta di mercato. La linea sarà composta da Pan Brioche in 5 diverse ricettazioni e piccola pasticceria secca. L’azienda ha un piano di sviluppo triennale per l’efficientamento produttivo delle linee esistenti e nuove linee di produzione. Tra il 2024 e il 2026 investiremo circa 25 milioni tra immobili e macchinari.”
Grandi novità all’orizzonte in un settore, quello alimentare, che domanda continui aggiornamenti. Il direttore commerciale Vito Lotito di Tentazioni Pugliesi mette in evidenza l’importanza di offrire varietà e proporre novità: “L’innovazione è assolutamente fondamentale! È proprio il mercato che la richiede. Bisogna essere sempre sul pezzo e non rimanere statici. Abbiamo dei progetti in corso e stiamo investendo nella diversificazione del nostro portafoglio prodotti, introducendo nuovi segmenti che possano soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti alla salute e al benessere.”
Le ricette storiche non sono lasciate da parte, anzi vengono valorizzate seppur affiancate da prodotti meno tradizionali, è questo il caso di Fiore Alimentare che racconta il punto di vista dell’azienda: “Il fulcro del nostro business è la produzione di taralli di alta qualità, seguendo il metodo tradizionale pugliese, un’arte che poche aziende ancora mantengono. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito alla proliferazione di nuove imprese nel settore dei taralli, comportando una saturazione di mercato e una banalizzazione del prodotto. Per distinguerci, investiamo in ricerca e sviluppo, utilizzando tecnologie moderne per creare nuovi prodotti che rispondano alle esigenze dei consumatori. Un esempio sono i Buoni Perché, snack funzionali ricchi di fibre e proteine, che hanno ottenuto un notevole successo sul mercato. Recentemente abbiamo lanciato i Cranciotti, cracker dai gusti BBQ e bacon, che siamo certi incontreranno il favore dei consumatori. Siamo fiduciosi che queste nuove proposte contribuiranno al nostro continuo successo sul mercato.”