Il 2024 è stato un anno di svolta per l’export dei salumi italiani, che ha raggiunto un nuovo massimo storico con 2.378 milioni di euro (+9,5%) e 229.888 tonnellate esportate (+12,9%), secondo i dati ISTAT presentati oggi dall’ASSICA in occasione dell’assemblea annuale a Bruxelles. Nonostante le difficoltà legate alla Peste Suina Africana, alla minaccia dell’Afta Epizootica e alle tensioni geopolitiche internazionali, il settore ha dimostrato resilienza e dinamismo, superando la media di crescita del comparto alimentare italiano (+8,6%) e andando in netta controtendenza rispetto al calo dell’export nazionale (-0,4%).
A trainare la crescita sono stati in particolare i prosciutti crudi stagionati, che hanno superato per la prima volta la soglia del miliardo di euro (1.009,3 milioni, +8,5%), con 74.297 tonnellate esportate. Ottime performance anche per i salami (+14% in quantità, +11,2% in valore), grazie soprattutto al balzo negli Stati Uniti (+88,8% in quantità), e per la mortadella e i wurstel (+15,1% in valore), spinti da una crescita extra UE del +39,4%. Il prosciutto cotto ha segnato un +15,3% in quantità e un +8,1% in valore, mentre la pancetta è cresciuta soprattutto nell’UE (+21%). La bresaola ha chiuso l’anno con un +7,4% in quantità.
Le esportazioni verso l’Unione Europea, che rappresentano il 71% dei volumi totali, hanno toccato quota 1.586,6 milioni di euro (+7,3%), con la Francia primo mercato in valore (421,9 milioni €). Le vendite nei Paesi terzi hanno registrato una crescita a doppia cifra: +11,9% in quantità e +14,2% in valore (791,5 milioni €), grazie soprattutto agli Stati Uniti (265,1 milioni €, +20,4%), ma anche al Canada (+20,5%), Regno Unito (+9,9%) e Brasile (+29,4%).
“Il successo dell’export conferma la competitività del settore – ha dichiarato il presidente di ASSICA, Lorenzo Beretta – ma non può farci dimenticare le sfide aperte: dalle malattie animali alle incertezze globali, passando per i dazi americani e l’instabilità geopolitica. Serve un confronto continuo con le istituzioni italiane ed europee per difendere un comparto strategico per l’agroalimentare italiano e salvaguardare la sua proiezione internazionale”.
ASSICA, che rappresenta circa 180 imprese del settore con un fatturato di 9,5 miliardi di euro nel 2023, continua intanto il suo impegno per valorizzare la qualità della filiera attraverso il progetto europeo “Trust Your Taste – Choose European Quality”, cofinanziato dalla Commissione Europea.