Zefferino Monini, AD dell’omonima azienda umbra, prevede che l’olio extravergine di oliva tornerà a essere venduto sotto i 10 euro al litro entro la fine dell’anno, grazie a una riduzione dei prezzi del 30-40%. Questo calo, secondo Monini, favorirà una ripresa dei consumi globali, in particolare in Paesi come la Cina, che l’anno scorso ha visto un crollo del 60% nei consumi. I consumi globali dovrebbero tornare a circa 3 milioni di tonnellate nel 2025, grazie a una produzione prevista di 3,3-3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni della scorsa campagna.
In Italia, la produzione sarà più bassa a causa del clima torrido, ma i prezzi dell’extravergine dovranno allinearsi a quelli esteri per rimanere competitivi. Monini sottolinea la necessità di investimenti per aumentare la produzione nazionale e fronteggiare i cambiamenti climatici.
Nel 2020, l’azienda ha avviato il progetto Bosco Monini, che prevede la piantumazione di un milione di nuovi olivi ad alta intensità entro il 2030 tra Umbria e Toscana. Ad oggi sono stati piantati oltre 700 mila olivi, e la prima raccolta è prevista per ottobre 2023.
Nel 2023, Monini ha ottenuto il riconoscimento di miglior frantoio biologico al mondo e ha promosso la creazione della categoria “Alta Qualità” per l’olio extravergine. L’azienda ha inoltre ideato il premio Zefferino d’Oro per la qualità della materia prima, che ha visto una grande partecipazione di produttori da tutta Italia.
Sul piano sociale, Monini ha coinvolto oltre 24.700 studenti nell’iniziativa “Monini per la Scuola” e ha sostenuto la ricerca scientifica con borse di studio attraverso la Fondazione Veronesi. Il suo impegno per un futuro sostenibile si riflette anche in iniziative come la riduzione delle emissioni di CO2 e l’uso di sistemi di irrigazione di precisione nel progetto Bosco Monini.