Firmato un protocollo per la continuità del progetto Libera Terra dopo la liquidazione di “Terre di Puglia”

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Un nuovo capitolo si apre per i terreni confiscati alla criminalità organizzata in Puglia. A seguito della liquidazione della cooperativa sociale “Terre di Puglia – Libera Terra”, la Regione ha promosso e guidato la firma di un Protocollo d’intesa tra i Comuni coinvolti e l’associazione Libera, per garantire la continuità del riutilizzo sociale dei beni.

“Con questa iniziativa meritoria – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano – riaffermiamo il valore dell’antimafia sociale. Libera Terra non si ferma, ma riparte con slancio”. I Comuni di Andria, Mesagne, Torchiarolo, Fasano, Oria e San Pietro Vernotico riaffideranno temporaneamente i terreni a Libera, che li curerà per sei mesi in attesa di un nuovo progetto sostenibile.

L’assessora regionale Viviana Matrangola ha parlato di “un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni, che restituisce valore a beni simbolo di riscatto civile”. La Regione contribuirà con 30mila euro alla messa in sicurezza dei terreni, per prevenire anche eventuali incendi.

Carmelo Pollichino di Libera ha sottolineato che “è già partita la rete operativa per il presidio e la cura dei beni”, mentre la sindaca di Andria Giovanna Bruno ha parlato di “una gestione positiva che dà continuità all’impegno contro le mafie”.

Progetto Libera Terra

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