Di fronte alla minaccia di nuovi dazi doganali sull’olio d’oliva da parte degli Stati Uniti, i produttori spagnoli stanno modificando in fretta le loro strategie commerciali. Alcuni stanno valutando investimenti diretti sul suolo americano per aggirare gli effetti della guerra commerciale avviata da Washington.
Tra i protagonisti di questo cambio di rotta c’è Dcoop, la cooperativa andalusa che riunisce oltre 75.000 famiglie agricole e che è socia della celebre marca Pompeian. L’azienda sta considerando l’espansione delle proprie attività negli Stati Uniti, dove possiede due impianti di imbottigliamento. Nel 2024, le vendite di Dcoop sul mercato americano hanno raggiunto i 240 milioni di euro, secondo Reuters.
“Nel medio e lungo termine, potremmo dover realizzare più investimenti negli Stati Uniti”, ha dichiarato Antonio Luque, amministratore delegato di Dcoop.
L’amministrazione Trump ha introdotto un dazio del 10% su molti prodotti europei, incluso l’olio d’oliva, e potrebbe aumentarlo al 25% dopo una pausa tecnica di 90 giorni. Questo ha innescato una corsa all’esportazione da parte delle imprese, intenzionate a battere sul tempo il rincaro.
Nortoliva, che destina circa il 10% della propria produzione agli Stati Uniti, ha accelerato le spedizioni. “Stiamo caricando ordini per gli USA. I nostri clienti americani stanno anticipando gli acquisti per evitare l’aggravio dei costi”, ha spiegato Jordi Guiu, direttore generale.
Con una quota del 40% della produzione mondiale, la Spagna invia circa 180.000 tonnellate di olio d’oliva all’anno verso gli Stati Uniti, un mercato chiave per il settore. Asoliva, l’associazione degli esportatori, spera che la ripresa post-siccità aiuti a bilanciare l’impatto dei dazi con prezzi più competitivi.
