Secondo un nuovo rapporto pubblicato da ResearchAndMarkets.com, il mercato globale delle proteine alternative raggiungerà i 15,37 milioni di tonnellate entro il 2032, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 10,2% tra il 2025 e il 2032. Il segmento dominante sarà quello delle proteine vegetali, che nel 2025 rappresenterà l’81,3% del mercato, grazie alla grande disponibilità di materie prime come soia, piselli, riso e ceci e al crescente interesse da parte dell’industria alimentare.
Tra i fattori trainanti si segnalano la crescente urbanizzazione, la domanda di alimenti più salutari e sostenibili, gli investimenti nel settore e le innovazioni tecnologiche, tra cui biotecnologie e nuovi metodi di lavorazione. Le proteine alternative offrono inoltre vantaggi ambientali significativi: riduzione delle emissioni, minore utilizzo di acqua e suolo, e una minore impronta ecologica rispetto all’allevamento tradizionale.
Tuttavia, il mercato sconta ancora costi elevati di produzione e una diffusa preferenza culturale per carne e latticini. Malgrado ciò, cresce l’interesse verso le diete plant-based, spinto da motivazioni salutistiche ed etiche.
Tra le categorie emergenti, spiccano le proteine da insetti – come grilli e larve – che, seppur oggi marginali, cresceranno con un CAGR del 29,4% grazie al loro profilo nutrizionale, all’efficienza produttiva e al basso impatto ambientale. L’Asia-Pacifico guiderà la crescita regionale con un CAGR del 16,4%, trainato da un aumento del reddito disponibile, investimenti pubblici nel settore alimentare e maggiore consapevolezza nutrizionale. Le prospettive sono quindi positive, soprattutto grazie al supporto dei governi, alla crescita della domanda retail e alla presenza di attori globali come ADM, Cargill, Roquette, IFF, Ynsect e Protix.