Il Pastaio di Brescia rappresenta una realtà storica nel panorama della produzione di gnocchi e specialità a base di patate. Fondata nel 1983, l’azienda ha celebrato recentemente i suoi quarant’anni di attività, affermandosi come una delle più grandi e strutturate del settore. Con tre stabilimenti produttivi, tra cui l’ultimo inaugurato ad Amaclodi, in provincia di Brescia, nell’autunno scorso, l’azienda vanta una capacità produttiva di 90.000 tonnellate di gnocchi.
“Siamo in grado di soddisfare qualsiasi segmento di mercato, dal primo prezzo fino ai prodotti di alta gamma,” afferma Riccardo Rubessa, direttore commerciale de Il Pastaio di Brescia. “Oltre ai classici gnocchi, abbiamo sviluppato linee innovative come gli gnocchi ripieni e quelli con un alto contenuto di vegetali e legumi, intercettando trend di consumo moderni legati al benessere.”
Crescita e internazionalizzazione
L’azienda ha chiuso il 2024 con un fatturato di 76 milioni di euro, registrando una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente. Un risultato trainato principalmente dall’export, che ormai rappresenta oltre il 60% del business. Tuttavia, anche il mercato domestico ha dato riscontri positivi, con il marchio di punta Patarò che ha ottenuto ottimi risultati nella distribuzione organizzata.
“I dati Circana ci confermano che, in un mercato stabile, il nostro brand ha registrato una crescita del 9,7% a valore e oltre il 5% a volume, distinguendosi dai principali competitor,” sottolinea Rubessa. “Questo ci rende estremamente fiduciosi per il futuro.”
Innovazione e nuovi prodotti
L’innovazione resta il driver principale della crescita de Il Pastaio di Brescia. L’azienda ha recentemente lanciato una gamma di prodotti dedicata al benessere, come gli gnocchi con zucca o spinaci, che contengono il 40% di componente vegetale, la percentuale più alta oggi disponibile sul mercato.
“Grazie a questa formulazione, possiamo comunicare chiaramente che una porzione di gnocchi garantisce un apporto di verdure adeguato secondo le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità,” spiega Rubessa. “Abbiamo anche sviluppato gnocchi con un’alta concentrazione di legumi, ricchi di proteine e pensati per rispondere a esigenze alimentari moderne.”
Un altro segmento su cui l’azienda sta consolidando la propria leadership è quello degli gnocchi ripieni. “I nostri gnocchi ripieni Speck e Brie sono oggi la settima referenza per fatturato dell’intero mercato degli gnocchi, con un valore di oltre 2 milioni di euro. Un dato significativo, considerando che si tratta di una specialità,” evidenzia Rubessa.
La forza della private label e l’impegno per la sostenibilità
Il 75% del business de Il Pastaio di Brescia è legato alla private label, con collaborazioni strategiche con i principali retailer nazionali e internazionali. L’azienda ha anche posto un forte accento sulla sostenibilità, certificando il proprio bilancio di sostenibilità e adottando misure concrete per ridurre l’impatto ambientale.
“Non ci limitiamo a parlare di sostenibilità, ma vogliamo dimostrare con i fatti che è una priorità del nostro operato,” afferma Rubessa. “Abbiamo sviluppato prodotti con un alto contenuto di verdure, privi di allergeni, e disponiamo di un intero stabilimento, quello di Torbole Casaglia, interamente dedicato alla produzione gluten free. Questo ci consente di offrire ai consumatori prodotti sicuri, con un giusto rapporto qualità-prezzo, grazie ai nostri alti volumi produttivi.”
Con un mix di tradizione, innovazione e attenzione alla sostenibilità, Il Pastaio di Brescia si conferma come un punto di riferimento nel settore degli gnocchi e delle specialità a base di patate, con uno sguardo sempre rivolto al futuro e alle nuove esigenze dei consumatori.