Il 2025 si apre con segnali contrastanti per i consumi in Italia. Secondo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), a febbraio si registra un calo dello 0,9% rispetto all’anno precedente, con una netta distinzione tra beni e servizi. Il settore retail soffre, con una diminuzione della spesa per i beni del 1,7%, mentre i servizi crescono dello 0,7%.
Nel dettaglio, il settore alimentare, delle bevande e del tabacco segna un -0,6%, evidenziando una difficoltà nel tradurre l’aumento del reddito disponibile in maggiori consumi. Al contrario, il comparto alberghi, pasti e consumazioni fuori casa registra un incremento dell’1,3%, sostenuto dal turismo, in particolare quello straniero, che segna un +8% rispetto al 2024 e un +18,2% rispetto al 2019.
Il settore dell’abbigliamento e delle calzature mostra segnali di ripresa con un +1,4%, migliorando i risultati negativi dei saldi di gennaio. Tuttavia, il comparto auto continua a soffrire, con un calo dell’11,2% della domanda di auto nuove. Anche i settori dei mobili e degli elettrodomestici registrano cali rispettivamente dell’1,2% e del 2,2%.
Sul fronte dell’inflazione, le previsioni indicano un aumento marginale a marzo, con un +1,7% su base annua. Nonostante le incertezze globali, l’attenuarsi dei timori di un’inflazione in crescita potrebbe favorire un ritorno alla fiducia dei consumatori. Per stimolare la crescita dei consumi, Confcommercio suggerisce di riportare al centro del dibattito politico la riforma fiscale, con una riduzione delle aliquote per il ceto produttivo.