Il fatturato dell’industria e dei servizi registra una flessione a febbraio 2025, delineando un quadro economico complesso che si riflette anche sul commercio e sul comparto food. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria, depurato dagli effetti stagionali, cala dello 0,4% in valore e dell’1,3% in volume rispetto a gennaio. La contrazione è trainata dalla debolezza del mercato interno, in diminuzione dell’1,3% in valore e del 2,2% in volume, mentre il mercato estero mostra segnali positivi con un incremento dell’1,2% in valore e dello 0,3% in volume.
Anche i servizi registrano una flessione dell’1,3%, con un impatto significativo sul commercio all’ingrosso, che perde l’1,3% sia in valore sia in volume. All’interno di questo scenario, il comparto dell’alloggio e della ristorazione si distingue per la sua stabilità, mantenendo il fatturato invariato rispetto al mese precedente.
Nel settore food, i dati sui beni di consumo, che comprendono anche prodotti alimentari, mostrano su base annua un lieve incremento dello 0,5%. Si tratta di un risultato in controtendenza rispetto agli altri principali raggruppamenti industriali, come l’energia, in calo del 5,8%, e i beni strumentali, in diminuzione del 3,1%.
Il commercio all’ingrosso resta in difficoltà, con il fatturato che su base annua cala del 2,6% in valore e del 3,6% in volume. Tuttavia, alcuni segmenti del settore alimentare riescono a contenere le perdite grazie alla domanda di prodotti di qualità e alle proposte legate alla sostenibilità e alla filiera corta.
Nonostante la debolezza emersa a febbraio, il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 si chiude con un bilancio positivo per l’industria, che cresce dello 0,8% in valore, e per i servizi, in aumento dello 0,4%. Tuttavia, rispetto a febbraio 2024, il confronto resta negativo: l’industria registra una flessione dell’1,5% in valore e i servizi dell’1,2%.
La stabilità del comparto food & beverage e in particolare della ristorazione rappresenta un elemento di resilienza in un contesto economico che rimane fragile. Le prospettive dei prossimi mesi dipenderanno dalla capacità del sistema produttivo di sostenere la domanda interna e di rafforzare la presenza sui mercati esteri.