Nel panorama attuale del mercato del lavoro, diverse dinamiche stanno influenzando significativamente il settore retail. Il progressivo invecchiamento della popolazione, il declino delle nascite e l’impatto delle nuove tecnologie stanno ridefinendo la piramide degli elementi valoriali, soprattutto tra i giovani. Questi temi sono stati al centro del convegno “Il lavoro nel settore Retail 2030. La sfida del lavoro sostenibile per lavoratori e imprese”, tenutosi oggi a Roma e organizzato da Federdistribuzione.
Durante l’evento sono stati presentati i risultati di varie ricerche che riflettono la prospettiva attuale e futura del mercato del lavoro, sia dal punto di vista delle imprese che dei lavoratori, concentrandosi in particolare sulle giovani generazioni. I dati presentati, elaborati da PwC e ADAPT in collaborazione con Federdistribuzione, evidenziano che il settore distributivo conta oltre 440 mila occupati, con un aumento del 7% tra il 2018 e il 2022. Si osserva un aumento degli addetti over 50, che costituiscono quasi il 24% del totale, e una percentuale di occupati under 30 superiore alla media nazionale (19,5% rispetto al 13%). La tipologia contrattuale più diffusa è il tempo indeterminato (86%), con una presenza femminile del 63%, superiore alla media nazionale del 42%. Tuttavia, si registra anche un aumento del turnover, passato dall’8,2% nel 2021 al 13,3% nel 2022.
Secondo i dati raccolti, nel 2024 i profili più richiesti nel settore retail riguardano principalmente l’area dei servizi operativi, con una particolare domanda per l’addetto alle vendite e lo specialista settore food. I canali di reclutamento più efficaci sono gestiti direttamente dalle aziende, come i profili social e le agenzie per il lavoro. Le imprese stanno anche concentrando sforzi su progetti di attrazione, reclutamento e trattenimento dei lavoratori, nonché su iniziative per favorire la conciliazione tra vita e lavoro.
La percezione del mondo del lavoro nel settore retail
Quattro italiani su dieci considerano la Distribuzione Moderna attrattiva dal punto di vista lavorativo, soprattutto coloro che danno importanza all’ambiente di lavoro e alla costruzione di relazioni basate sulla fiducia e sulla collaborazione. Tuttavia, sono emersi punti di attenzione legati alla conciliazione vita-lavoro e ai ritmi di lavoro.
La sfida dell’intelligenza artificiale nel settore retail
Il tema è stato affrontato da Michele Faioli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha sottolineato le potenzialità di utilizzare l’IA per migliorare il matching tra le competenze richieste e quelle offerte dai candidati, nonché per supportare lo sviluppo del personale attraverso percorsi formativi mirati.
Infine, il convegno ha ospitato due tavole rotonde su temi quali la conciliazione vita-lavoro, l’utilizzo di nuovi strumenti di welfare e le politiche fiscali a vantaggio dei lavoratori e dell’occupazione. Questi dibattiti hanno evidenziato l’importanza del dialogo tra le parti sociali, le aziende e le istituzioni pubbliche per affrontare le sfide del mercato del lavoro in un contesto di cambiamento tecnologico e demografico.
Le dichiarazioni
“Il settore Retail si confronta oggi con sfide cruciali, legate alle transizioni digitali e demografiche, ai processi di profondo cambiamento e di innovazione a cui assistiamo. Dalla risposta che saprà dare a queste sfide ne va del benessere del Paese, perché la rete della Distribuzione Moderna è elemento fondamentale per la tenuta e la coesione del tessuto sociale. Il recente rinnovo del contratto collettivo nazionale siglato da Federdistribuzione e sindacati va quindi accolto con particolare soddisfazione. È stata una bella notizia, che conferma il buono stato di salute del sistema di relazioni industriali”, ha dichiarato Renato Brunetta, Presidente del CNEL.
“L’evoluzione del mondo del lavoro emerge con forza dall’esperienza quotidiana delle imprese e le ricerche ne fotografano gli aspetti più rilevanti che riguardano le nuove generazioni, ma che investono anche la dimensione intergenerazionale dei lavoratori nelle organizzazioni. Interpretare questi cambiamenti, interrogarsi su quali possano essere le possibili soluzioni, sostenibili sia per le persone sia per il sistema economico e imprenditoriale, sono priorità che richiedono il confronto attivo e la collaborazione tra le Parti Sociali, le aziende con le proprie associazioni datoriali di categoria e le istituzioni pubbliche. Solo attraverso il dialogo costante, supportato da un osservatorio del mondo del lavoro basato sulle evidenze dei dati, può alimentare nuove progettualità da parte delle imprese, favorite anche dall’introduzione di politiche e strumenti normativi specifici, per la creazione di luoghi di lavoro in sintonia con le dinamiche di progressivo cambiamento tecnologico, demografico e dei bisogni delle persone”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione.