Il settore alimentare italiano affronta sfide globali tra contraffazione, difficoltà nelle esportazioni e nuove normative internazionali.
Le esportazioni italiane stanno affrontando difficoltà crescenti a causa di tensioni geopolitiche, come quelle nel Mar Rosso, che hanno reso il trasporto delle merci più costoso e meno efficiente. Questo ha un impatto immediato sui prodotti freschi, come frutta e olio d’oliva, che sono particolarmente sensibili ai ritardi nelle consegne.
Inoltre, vi sono timori legati a nuove penalizzazioni normative in discussione all’ONU, che potrebbero classificare alcuni prodotti tipici italiani come “non salutari”. Tra i prodotti a rischio ci sono l’olio e i formaggi, il che potrebbe danneggiare l’immagine del “Made in Italy” e ridurre le vendite sul mercato internazionale.
Un’altra minaccia significativa è rappresentata dal fenomeno” dell’Italian Sounding”, ovvero la contraffazione di prodotti italiani all’estero. Questa pratica inganna i consumatori, che potrebbero acquistare prodotti che non rispettano gli standard di qualità e origine tipici del “Made in Italy”, compromettendo così la reputazione dei prodotti autentici.
La crescente disponibilità di prodotti esteri a basso costo rappresenta un ulteriore rischio per la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti italiani. Questo potrebbe minare la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti italiani, con conseguenze negative per il settore in termini di vendite e reputazione.
In conclusione, il settore alimentare italiano è sotto pressione a causa di diverse sfide economiche, normative e di mercato. Per preservare la reputazione del “Made in Italy” e garantire la competitività a livello globale, è cruciale che le aziende italiane, insieme alle istituzioni, lavorino in sinergia per migliorare la tracciabilità dei prodotti, garantire la qualità e affrontare le minacce legate alla contraffazione e alle penalizzazioni normative.