Università, enti di ricerca e imprese uniscono le forze in Emilia-Romagna per dare vita a Fooder – Food University of Emilia-Romagna, un’associazione dedicata all’alta formazione e all’innovazione nel settore agroalimentare. Sotto l’egida della Regione, che ha stanziato 3 milioni di euro (con un cofinanziamento universitario di 1,5 milioni), Fooder conta 18 soci fondatori tra atenei, aziende e centri di ricerca.
La sede sarà presso l’Università di Parma, punto di riferimento nella ricerca alimentare. L’obiettivo? Formare esperti e manager capaci di coniugare visione internazionale e radici locali, pronti a rispondere alle sfide globali e green del settore.
Secondo Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione, Fooder sarà un polo d’attrazione per talenti da tutto il mondo, in linea con la legge regionale per attrarre giovani competenze. La parola chiave è “sistema”, per creare una rete tra università, imprese e ricerca, rafforzando l’ecosistema della Food Valley emiliano-romagnola.
Tra le proposte: master internazionali, corsi in lingua inglese, dottorati e percorsi di alta formazione per le imprese. Le tre direttrici principali saranno sostenibilità, sicurezza alimentare ed etica, con corsi che spaziano dalla nutrizione al packaging, dall’agricoltura di precisione alla tracciabilità. Fooder mira a creare lavoro qualificato, promuovere l’imprenditorialità giovanile e sostenere l’innovazione dell’intero sistema agroalimentare regionale.