Il 2024 è stato un anno molto positivo per ParmaFood che ha superato i 70 milioni di euro di fatturato. Un risultato che, come spiega il Ceo Giulio Gherri, non deve però essere visto come un traguardo ma anzi come una base per guardare sempre avanti con fiducia. “Il dato che mi piace di più – osserva con soddisfazione a margine di Marca 2025 – è quello dei giovani che lavorano con noi. Oggi, Parmafood conta infatti circa 350 dipendenti, con un’età media di soli 31 anni”. Un segno tangibile della giovane energia che permea l’azienda e che si riflette nelle scelte strategiche e nei progetti innovativi che portano il marchio in tutto il mondo. “Facendo prodotti per un consumatore giovane e internazionale – dice – ho bisogno di giovani dalla ricerca e sviluppo, al marketing fino ai commerciali”.
Sostenibilità come valore fondamentale
Parlando di innovazione Gherri non può fare a meno di menzionare una delle scelte che ha segnato il successo dell’azienda negli ultimi anni: l’introduzione della tecnologia delle alte pressioni (HPP). “Abbiamo deciso di adottare la famosa HPP, di cui siamo diventati i leader in Europa – spiega – perché ci consente di conservare i prodotti freschi più a lungo, garantendo una shelf-life superiore e una sicurezza alimentare senza pari, abbattendo il rischio di batteri come salmonella e listeria. Nel 2015 siamo stati la prima azienda italiana a portare i salami negli Stati Uniti grazie all’HPP”. Un passo che ha aperto la strada a nuove opportunità di business, in particolare nell’industria del food internazionale, spingendo l’azienda a diversificare la propria offerta con prodotti innovativi come sandwich, condimenti per pasta, piatti pronti, hummus e guacamole. Quest’ultimo esempio di come il mondo dell’alimentazione si stia evolvendo: “Se mi avessero detto che sarei diventato leader con il guacamole, mi sarei messo a ridere – ammette – ma il mondo va avanti e noi con lui”.
Le prossime sfide e l’impegno verso il mercato globale
Guardando al futuro ParmaFood sta preparando nuove sfide per il 2025. Tra queste l’espansione nei mercati internazionali e l’incontro con nuove realtà come quelle del Medio Oriente dove sta già stringendo contatti con importanti catene distributive. “In alcune realtà come gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita nel mondo ho.re.ca sono avanti in alcune cose rispetto a noi – osserva – c’è un mercato molto interessante per prodotti freschi, sani e italiani, e noi siamo pronti a cogliere questa opportunità”. Inoltre, l’azienda continua a investire nell’innovazione, come dimostra l’installazione della quarta macchina per l’HPP, un investimento di 5 milioni di euro per ogni unità. “Siamo diventati un polo in Italia e non solo – rimarca Gherri – Aziende del settore food e packaging vengono da noi per sviluppare prodotti innovativi”.
L’importanza di una squadra giovane e motivata
Oltre all’esperienza ormai consolidata, secondo il Ceo le chiavi del successo di ParmaFood sono anche motivazione e passione del suo team: “Io sono il più giovane di tutti, di spirito – scherza – ma la vera forza è che ho intorno una squadra giovane e dinamica che è un motore fantastico. Il mio lavoro oggi più bello è andare all’Università e trasmettere ai ragazzi la passione per l’imprenditoria. Questo è un mestiere difficile ma che può dare grande soddisfazione se affrontato con entusiasmo e dedizione”.
Il legame con il territorio
“Si parla molto di sostenibilità ma vedo intorno aziende che si stanno un po’ spegnendo o che pensano che la vendita a un fondo sia la soluzione a tutti i problemi. Per me la sostenibilità è il legame con il territorio. Non c’è solo quella ambientale – conclude – ma anche quella sociale ed economica. Dobbiamo tenere presente che un’azienda che vuole essere sostenibile deve essere forte, radicata e capace di creare valore per la comunità. Io ho la fortuna di lavorare con una bella squadra nella quale le idee non mancano”.