Tra le novità presentate da La Linea Verde all’edizione 2025 di Marca spiccano i tre purè rustici in monoporzione da 200 grammi. Un prodotto che si distingue per la texture particolare, che conserva una certa consistenza al dente, lontana dalla classica morbidezza del purè tradizionale. “La tecnologia con la quale lo produciamo ci permette di rendere uniforme la composizione, ma in modo grossolano”, spiega Matteo Laconi, Marketing Manager dell’azienda. L’idea nasce dall’esperienza della sede francese di La Linea Verde, dove il purè rustico è un prodotto molto apprezzato. Le tre ricette disponibili sono la versione classica a base di patate, quella con zucchine e infine quella con zucca.
Il formato monoporzione risponde a una crescente domanda di praticità e consumo fuori casa: “Questi prodotti hanno un elevato contenuto di servizio e permettono, in soli 3-4 minuti, di avere qualcosa di caldo e pronto”, racconta Laconi. Il marchio DimmidiSì, per il quale l’azienda ha recentemente ridefinito il payoff in “Il gusto di stupirti con un Sì”, incarna perfettamente questa filosofia.
Dal punto di vista commerciale, La Linea Verde ha sviluppato un packaging espositore che contiene sei pezzi, pensato per garantire una buona rotazione a scaffale e ottimizzare la gestione degli spazi. “Abbiamo ridotto leggermente la dimensione rispetto a quella delle zuppe, così da presidiare lo scaffale con tutte e tre le nostre varianti”, sottolinea Laconi.
L’Evoluzione della Categoria Zuppe e l’Espansione all’Estero
Tra le ultime novità lanciate dall’azienda vi è anche la zuppa trentina, un omaggio alla tradizione culinaria locale, arricchita con speck a fiammiferi. L’obiettivo di La Linea Verde è rafforzare la propria presenza nella categoria delle zuppe, soprattutto nel formato da 620 grammi, che oggi rappresenta circa l’80% del mercato.
L’azienda continua a trarre ispirazione dai mercati esteri: ad esempio, la vellutata di zucchine nel formato da 350 grammi, già molto apprezzata in Spagna, ha registrato ottimi riscontri anche in Italia. L’export è un pilastro fondamentale della strategia aziendale. “L’attenzione verso i prodotti ad alto contenuto di servizio non è solo una peculiarità italiana, ma è diffusa a livello europeo. Esportiamo già in tutta Europa e vediamo opportunità di crescita in diversi paesi”, afferma Laconi.
Un Rapporto di Partnership con la Distribuzione
Un altro aspetto distintivo di La Linea Verde è la stretta collaborazione con i clienti, considerati veri e propri partner. Il DimmidiSì, che oggi vale circa 110 milioni di euro di sell-out in Italia, è nato proprio da questa sinergia. “Investiamo molto nella relazione con i nostri clienti, per comprendere e soddisfare al meglio le loro esigenze”, sottolinea Laconi. Questa collaborazione si estende anche a temi strategici come la sostenibilità.
Packaging e Sostenibilità: Un Impegno Concreto
La Linea Verde ha sviluppato un team interno dedicato alle soluzioni di packaging sostenibile, il “Packaging Solution Team”, con l’obiettivo di progettare materiali sempre più eco-friendly secondo i principi delle 3 R: riciclabile, riciclato e riutilizzabile. “Tutti i nostri cartoncini sono già certificati FSC, mentre le nostre ciotole e le bottigliette degli estratti sono realizzate con plastica riciclata al 30%”, spiega Laconi. L’azienda persegue anche obiettivi interni di riduzione del consumo di acqua e ottimizzazione dei processi produttivi, anche se questi aspetti risultano meno immediati da comunicare ai consumatori.
Filiera Integrata e Intelligenza Artificiale
Essendo un gruppo produttore e di filiera, La Linea Verde lavora a stretto contatto con le aziende agricole, alcune interne e altre partner. “Guidiamo le aziende agricole nel produrre solo ciò che serve, quando serve, per evitare sprechi”, afferma Laconi. Per raggiungere l’obiettivo dello spreco zero, l’azienda ha avviato un progetto innovativo basato sull’intelligenza artificiale per la previsione dei volumi produttivi. “Siamo l’unica realtà nel settore ortofrutticolo, in particolare nel mondo delle insalate, ad applicare questa tecnologia”, conclude Laconi.
Un altro passo importante verso un mondo più sostenibile è l’adesione al progetto “Impatto Positivo” di Regusto, che mira a combattere lo spreco alimentare tramite l’uso della blockchain. In concreto, il Gruppo ha contribuito a 8.000 pasti equivalenti distribuiti a persone in difficoltà, risparmiando 8.000 m³ di acqua (l’equivalente di 16.000 vasche da bagno) e riducendo notevolmente le emissioni di CO₂.