Il settore retail nel Regno Unito ha iniziato il 2025 con un aumento delle vendite totali del 2,6% su base annua a gennaio, superando sia la crescita media trimestrale (1,1%) che quella media annuale (0,8%). La crescita più forte si è registrata nelle vendite alimentari, in aumento del 2,8% su base annua, mentre le vendite non alimentari sono rimbalzate del 2,5% dopo un calo registrato a gennaio 2024. E’ quanto emerge dallo studio realizzato da BRC con KPMG.
Le vendite non alimentari nei negozi fisici sono aumentate del 2,6%, invertendo il calo del 2% dell’anno precedente, mentre quelle online sono cresciute del 2,2%, superando il calo del 4,2% registrato l’anno scorso. Tuttavia, la penetrazione dell’online è leggermente diminuita al 35,7%, al di sotto della media annuale del 36,7%.
Helen Dickinson OBE, Chief Executive del British Retail Consortium, ha attribuito la performance agli acquisti post-natalizi e agli sconti aggressivi, in particolare nei beni per la casa. Tuttavia, ha avvertito che l’aumento dell’inflazione, i costi aziendali in crescita e le imposte imposte dal governo potrebbero spingere i rivenditori ad aumentare i prezzi e ridurre gli investimenti.
Linda Ellett, UK Head of Consumer, Retail & Leisure di KPMG, ha evidenziato che, nonostante i risultati positivi di gennaio, il panorama retail più ampio rimane fragile, con le vendite non alimentari stagnanti negli ultimi tre mesi. L’aumento dei costi del lavoro e le pressioni inflazionistiche costringeranno i rivenditori a ripensare le strategie, facendo leva su automazione, innovazione di prodotto e adeguamenti dei prezzi per mantenere la competitività.
Sarah Bradbury, CEO di IGD, ha osservato un calo della fiducia dei consumatori in un contesto di incertezza economica, con i consumatori che si orientano verso prodotti a marchio privato e strategie di risparmio. Con un tasso di disoccupazione in aumento al 4,4%, i rivenditori dovranno adattarsi ai cambiamenti nei comportamenti di spesa per sostenere la crescita nel 2025.