Nel saturo panorama della grande distribuzione belga, si libera improvvisamente uno spazio rilevante: con la cessazione annunciata degli ipermercati Cora entro il 2026, il settore si prepara a una redistribuzione delle quote di mercato. In ballo ci sono circa 320 milioni di euro di fatturato alimentare annuo, secondo un’analisi di RetailSonar.
Con 4.922 punti vendita alimentari attivi nel Paese, il ritiro di Cora rappresenta un’occasione unica in un contesto altrimenti stabile. I principali attori del settore si stanno già muovendo per conquistare questa fetta di consumatori orfani del formato ipermercato. Lidl e Aldi, in forte espansione, sembrano i primi candidati a raccogliere i frutti: il loro modello snello e orientato al risparmio convince sempre più belgi. Colruyt, Carrefour e Intermarché, invece, possono attrarre chi cerca assortimento e qualità.
Ma l’evoluzione più interessante riguarda il ritorno della prossimità: negozi locali, mini-market, bio-shop e format urbani si affermano in un mercato sempre più orientato a comodità, frequenza e sostenibilità. Infine, i giganti del real estate come Mitiska REIM puntano a trasformare gli ex Cora in spazi multiuso e retail park, segnando la fine simbolica dell’era degli ipermercati. Il risultato? Un retail alimentare belga più frammentato, flessibile e vicino ai bisogni quotidiani.