La fiera Marca 2025 si conferma un appuntamento di crescente rilevanza nel panorama della grande distribuzione organizzata, con un evidente trend di internazionalizzazione. “Non è più solo una fiera della GDO italiana, ma sta acquisendo un respiro quasi mondiale, con una presenza sempre più forte di operatori stranieri”, afferma Lucio Ragazzini, presidente di Apicoltura Casentinese.
Un nuovo volto per Apicoltura Casentinese
Per l’azienda toscana, l’edizione 2025 della fiera rappresenta un momento cruciale: il completamento del rebranding aziendale, un progetto avviato un anno e mezzo fa con l’obiettivo di uniformare l’immagine e la strategia di comunicazione. “Abbiamo creato un master brand che riunisce tutte le linee e i prodotti sotto un unico marchio. In passato, lo sviluppo dell’azienda ha seguito logiche differenti, portando a un assortimento che risultava visivamente frammentato”, spiega Ragazzini.
Il nuovo corso ha ricevuto riscontri positivi sia dai clienti che dai consumatori finali, anche grazie a test specifici condotti per valutarne l’impatto. “Siamo stati tra i primi a introdurre etichette trasparenti nelle confetture, ma oggi crediamo che la carta possa comunicare meglio i nostri valori”, aggiunge. Il restyling coinvolge anche i colori istituzionali, con il bianco e il verde a caratterizzare il brand in maniera coerente e riconoscibile.
Nuovi prodotti e concept innovativi
Oltre alla veste grafica, Apicoltura Casentinese ha ampliato la propria gamma di prodotti. Tra le novità più interessanti figura la linea di confetture 100% italiane, realizzate con il 65% di frutta e succo d’uva al posto dello zucchero tradizionale. “Questa linea biologica risponde alla crescente richiesta di prodotti naturali e a filiera corta”, sottolinea Ragazzini.
Innovazione anche nel segmento del miele, con un approccio rivoluzionario alla classificazione dei prodotti. “Abbiamo superato la tradizionale suddivisione in monofloreali, come acacia o castagno, creando quattro blend italiani distintivi: Delicato, Equilibrato, Aromatico e Robusto. L’idea è che il consumatore scelga il miele non solo in base alla varietà botanica, ma anche in base alle proprie preferenze sensoriali e persino caratteriali”, racconta il presidente.
Un ulteriore elemento distintivo è l’introduzione di un sistema di “potenziometri visivi” sulle etichette: “Abbiamo assegnato da una a quattro api per indicare l’intensità e la persistenza del gusto, facilitando la scelta del consumatore”, spiega Ragazzini.
Infine, tra le novità più originali spiccano le monodosi di crema di pistacchio e burro di arachidi al 100%, in confezioni da quattro pocket da 20 grammi. “Questi prodotti si abbinano perfettamente al miele e alle confetture, e stanno suscitando grande interesse tra i buyer”, aggiunge.
Strategie e prospettive per il 2025
Con un’identità aziendale rinnovata e una gamma prodotti potenziata, Apicoltura Casentinese guarda al futuro con un piano strategico chiaro. “Ora siamo pronti a investire in comunicazione: per la prima volta sento di poter destinare un budget alla pubblicità, perché abbiamo una rete vendita solida e un assortimento coerente, che rende immediata la riconoscibilità del brand”, afferma Ragazzini.
L’espansione non riguarderà solo il mercato italiano: l’azienda punta a nuovi mercati e a un costante lavoro di ricerca e sviluppo. “Se ci limitiamo al classico, la competizione diventa solo una guerra sui prezzi. Con l’innovazione, invece, possiamo differenziarci e offrire prodotti unici”, conclude il presidente.