Nel terzo trimestre del 2024, la spesa degli italiani per i beni di largo consumo (FMCG) e i prodotti tecnologici e durevoli (T&D) è cresciuta del +3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, come rilevato dal Barometro dei Consumi NIQ, realizzato da NielsenIQ (NIQ) e GfK. Questo indicatore analizza i dati di vendita reali nei settori FMCG (alimenti, cura della casa e della persona) e T&D (elettrodomestici, fai-da-te, mobili, automotive).
Nel settore FMCG, i ricavi hanno superato i 32 miliardi di euro (+2,9% rispetto al 2023), con un incremento sia in valore che in volumi. Il comparto Fresh Food è il più significativo, con un fatturato di oltre 11 miliardi (+2,8%), seguito dagli Ambient Food (6 miliardi, +2,7%) e dai prodotti Dairy (quasi 4 miliardi, +1,6%). I settori con la crescita maggiore includono Personal Care (+7,5%), Homecare (+3,7%), Snacking (+5,6%) e Baby Care (+4,6%), che insieme generano oltre 4,8 miliardi di euro. La ripresa è attribuibile a una riduzione dell’inflazione, alle scelte dei consumatori orientate verso il consumo domestico e alle misure governative di sostegno.
Nel mercato T&D, il fatturato trimestrale è salito a 13,6 miliardi di euro (+5,8%). Tra i segmenti in crescita spiccano l’Home Improvement (arredamento e fai-da-te), con quasi 7 miliardi di euro (+11,1%), e gli elettrodomestici, che raggiungono 1,7 miliardi (+6,4%). Questi settori hanno beneficiato degli incentivi statali per la sostituzione di elettrodomestici e cucine, stimolando una ripresa non osservata dall’inizio del 2023.
Romolo de Camillis, Retailer Director di NIQ Italia, evidenzia come il rientro dell’inflazione e la concentrazione dei consumi a livello domestico abbiano favorito la crescita del settore FMCG. Ivano Garavaglia, CS Retail Lead di NIQ Italia, attribuisce la ripresa del T&D agli incentivi e alla centralità del comparto arredamento. Enzo Frasio, AD di NIQ e GfK, sottolinea l’importanza di monitorare i trend di consumo per prevedere futuri sviluppi.
Questa analisi mette in luce la resilienza e la capacità di adattamento del mercato italiano, con segnali positivi in entrambe le categorie, grazie anche a politiche mirate e cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.