Ad aprile i prezzi globali dei prodotti alimentari hanno registrato un aumento, trainati soprattutto da cereali, carne e latticini. Lo riferisce la FAO, che segnala un incremento dell’1% rispetto a marzo nell’indice mensile dei prezzi alimentari, che si attesta a 128,3 punti, con un balzo del 7,6% su base annua.
I cereali hanno visto un rincaro dell’1,2%, con il grano in lieve aumento a causa della diminuzione delle esportazioni russe e il riso sostenuto dalla forte domanda di varietà aromatiche. Anche il mais ha registrato rialzi, spinti dalla scarsità stagionale di scorte negli Stati Uniti.
La carne è aumentata del 3,2%, con la carne suina in testa, seguita da quella bovina, favorita dalla domanda globale e dalla ridotta offerta, specie in Australia e Brasile. I latticini hanno registrato un +2,4%, con i prezzi del burro ai massimi storici per la scarsità di scorte in Europa. In controtendenza gli oli vegetali, in calo del 2,3%, e lo zucchero, in flessione del 3,5%, per l’incertezza economica globale.
Nel frattempo, la FAO prevede per il 2025 una produzione mondiale di grano stabile a 795 milioni di tonnellate, con prospettive positive in Asia e Nord Africa. Tuttavia, siccità e deficit idrici preoccupano in Europa settentrionale e negli Stati Uniti. Le scorte mondiali di cereali sono previste in calo dell’1,9% entro il 2025, mentre il commercio mondiale dovrebbe contrarsi del 6,8%, ai minimi dal 2019.