Di Leo chiude un 2024 di transizione e si apre a nuove prospettive

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Di Leo chiude un 2024 di transizione

Alla fiera Marca 2025 di Bologna, Pietro Di Leo, alla guida dell’azienda Di Leo, ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso e anticipato le strategie per il futuro.

“Il 2024 è stato un anno di transizione: abbiamo mantenuto i volumi e le posizioni conquistate in passato, ma uscivamo da un periodo piuttosto critico,” spiega Di Leo. “Non si è tornati alla normalità, se per normalità intendiamo la situazione pre-‘tempesta perfetta’. Tuttavia, il quadro si è stabilizzato per alcuni aspetti, come i costi energetici e alcune materie prime, mentre altre, come il cioccolato, continueranno ad avere problematiche anche nel prossimo futuro.”

Nonostante le difficoltà, l’azienda è riuscita a contenere gli aumenti dei costi e a implementare miglioramenti nella produzione. “Abbiamo dato corso a un upgrade generale, quella che io chiamo ‘la strategia del gusto’, su tutte le nostre linee di produzione.”

Innovazione di prodotto e attenzione al territorio

Una delle novità più rilevanti presentate a Marca 2025 è legata alla valorizzazione del territorio attraverso materie prime locali. “Abbiamo una linea legata al nostro territorio con un contratto di filiera sul grano tenero coltivato sulle colline materane. Quest’anno, in fiera, abbiamo presentato anche un nuovo prodotto a base di grano duro Cappelli, coltivato nella pianura foggiana e sulle colline della Murgia barese e materana.”

Questo approccio riflette l’impegno dell’azienda nella cosiddetta ‘leadership responsabile’. “Per noi significa attenzione al territorio e alle sue tradizioni. Lo abbiamo dimostrato in passato con il nostro supporto alla candidatura di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, e continuiamo a farlo con scelte aziendali concrete.”

Private Label: un modello di sviluppo strategico

Essendo Marca il punto di riferimento per la grande distribuzione e le private label, Di Leo ha parlato anche del suo approccio innovativo a questo segmento. “Abbiamo sempre proposto una private label che io chiamo PLS, ovvero ‘private label sartoriale’. Non vogliamo semplicemente copiare i leader di settore, ma creare progetti innovativi insieme alla marca del distributore. Il nostro obiettivo è differenziare il prodotto con caratteristiche uniche e un posizionamento strategico ben definito.”

Questa filosofia ha portato risultati concreti, con una crescita significativa delle private label in collaborazione con partner che hanno compreso l’importanza della ricerca e sviluppo.

Mercati esteri e nuove prospettive

Per quanto riguarda l’espansione internazionale, Di Leo ha spiegato che il mercato principale resta quello italiano, dove si concentra circa l’80% del fatturato. “La prima colazione con la biscotteria è un’abitudine quasi esclusivamente italiana. Tuttavia, all’estero stiamo registrando una crescente domanda di savoiardi, ingrediente fondamentale per il tiramisù, considerato un’eccellenza made in Italy. Per questo, stiamo lavorando su un ‘upgrading artistico’ per migliorare ulteriormente questo prodotto in risposta alle richieste del mercato estero.”

Le prospettive per il 2025

Guardando al futuro, l’azienda si prepara a importanti novità che verranno svelate a TuttoFood, in programma a maggio. “Non voglio anticipare troppo, ma possiamo dire che ci saranno sviluppi interessanti sia a livello di prodotto sia nel posizionamento del nostro brand e delle nostre linee di prodotto.”

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