Il rivenditore spagnolo di generi alimentari Dia ha riportato vendite per 1,48 miliardi di euro nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2024, registrando un aumento complessivo del 2,9%.
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La crescita è stata trainata dal mercato domestico, con un incremento del 7,1% grazie a un aumento del traffico dei clienti, sia nei negozi fisici che online, che ha portato a un aumento delle vendite like-for-like del 7,7% e a un guadagno di quota di mercato.
Sebbene in Argentina i consumi abbiano continuato a indebolirsi, DIA ha mantenuto la propria quota di mercato su base like-for-like grazie a un’offerta di acquisto diversificata, alla comodità delle sue sedi e a un forte riconoscimento del marchio.
La vendita della catena di salute e bellezza Clarel, insieme alle operazioni in Portogallo e Brasile, ha determinato un calo del 19,3% delle vendite complessive del gruppo nel trimestre.
Per l’intero anno 2024, le operazioni in corso hanno registrato una crescita del 2,4%, raggiungendo 5,68 miliardi di euro, ancora una volta trainata da DIA Spagna. Tuttavia, includendo le attività dismesse, il totale delle vendite del gruppo per il 2024 è diminuito del 15,6%.
Spagna
Le vendite nette di DIA Spagna nel quarto trimestre hanno raggiunto 1,1 miliardi di euro, mentre le vendite nette dell’intero anno si sono attestate a 4,3 miliardi di euro, con un aumento del 5,4% e una crescita like-for-like del 5,6%.
Questa solida performance, sostenuta da una crescita dei volumi superiore a quella del mercato, ha portato a guadagni di quota di mercato per tutto il 2024, in particolare nella seconda metà dell’anno, quando DIA ha superato la crescita del mercato del 6,0% rispetto al 3,7% del settore.
Di conseguenza, DIA ha incrementato la propria quota di mercato dello 0,1% nel periodo.
I principali fattori di crescita includono un aumento annuo delle transazioni del 7,1%, supportato dal modello di acquisto conveniente di DIA; la crescita dei programmi di fidelizzazione e del coinvolgimento digitale; l’aumento delle vendite di prodotti freschi; una forte presenza del marchio privato (57,7% delle vendite escludendo i freschi, +3,4% su base annua); e un incremento del 30% nel commercio elettronico, che ora rappresenta il 4,4% delle vendite totali.