Il 2024 si è rivelato un anno difficile per il settore della distribuzione automatica in Italia. Secondo i dati forniti da CONFIDA, l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica, il comparto ha registrato un calo del fatturato dell’1,62%, attestandosi a circa 1,6 miliardi di euro. Ancora più netta la flessione delle consumazioni, scese a 3,8 miliardi (-3,74%), mentre anche il parco macchine si è ridotto del 2,71%, fermandosi a 808.631 distributori sul territorio nazionale.
Le difficoltà del comparto si inseriscono in un quadro economico complesso, segnato dalla crisi del settore manifatturiero – responsabile da solo del 30% dei consumi del vending – dall’aumento della cassa integrazione, dall’inflazione e dalla ripresa dello smart working. “Stimiamo che nei primi tre mesi del 2025 i consumi siano calati di un ulteriore 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, afferma Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA.
Il calo ha interessato tutte le principali categorie di prodotto: -3,4% per le bevande calde, -4,51% per quelle fredde, -4,68% per gli snack e un crollo del 34,84% per i gelati. Nemmeno il caffè, da sempre protagonista delle vending machine, è rimasto immune, segnando un -2,93%.
A pesare sulle bevande fredde sono state anche le condizioni climatiche meno favorevoli, mentre tra gli snack si evidenzia un calo marcato per i prodotti al cioccolato (-36,65%) e una crescita per le merendine (+24%) e la frutta secca (+15,9%). In controtendenza il segmento dell’OCS (Office Coffee Service), che ha registrato una crescita dello 0,96% in valore e dello 0,86% in volume, superando i 401 milioni di euro di fatturato.
“Per reagire a questo scenario, il settore deve puntare su innovazione, formazione e centralità del consumatore – conclude Trapletti –. CONFIDA è impegnata in progetti strategici che vanno dalla collaborazione con università allo sviluppo di sistemi di pagamento elettronici evoluti”.