Trasformare un rifiuto in risorsa: è questa la sfida vinta dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele DOP, che il 23 giugno ha inaugurato a Trasaghis (UD) un innovativo impianto per il recupero e la valorizzazione degli scarti salini generati dalla produzione. L’infrastruttura, realizzata attraverso la controllata Promo San Daniele Srl, è il primo esempio a livello europeo di trattamento integrato di sale esausto solido e salamoia, secondo un modello di economia circolare che riduce i costi di smaltimento, le emissioni di CO₂ e l’impatto ambientale del comparto.
Il nuovo sito consente di trattare il 100% dei rifiuti salini prodotti dai 31 prosciuttifici consorziati, grazie a due linee operative distinte: una per il sale solido, attiva per circa 200 giorni l’anno, e una per la salamoia, operativa 350 giorni l’anno in modalità continuativa. Le distanze percorse per il trasporto dei materiali si riducono dell’88%, e le emissioni di CO₂ calano del 90% rispetto al precedente modello basato su impianti extra-regionali. Il sale rigenerato non è destinato all’alimentazione, ma trova nuova vita come antighiaccio per le strade o nei processi di concia delle pelli.
“Con questo impianto completiamo un percorso strategico che parte dalla responsabilità e arriva all’innovazione,” ha dichiarato il presidente del Consorzio Nicola Martelli. “Abbiamo trasformato un elemento di scarto in una risorsa, con un progetto che non è solo tecnologico, ma soprattutto ambientale e collettivo: il sale ora diventa valore per la filiera e per la comunità che ci ospita”.
Dal punto di vista energetico, l’impianto è dotato di un sistema di cogenerazione in grado di coprire il 97% del fabbisogno elettrico e il 49% di quello termico. L’intera struttura è stata realizzata su un sito industriale dismesso, senza nuovo consumo di suolo.
“La gestione degli scarti salini era diventata una sfida economica e logistica per il comparto – ha spiegato il direttore generale Mario Emilio Cichetti –. Questo impianto rappresenta una soluzione stabile e sostenibile, che migliora l’efficienza del distretto e valorizza un’area industriale strategica per il Friuli”.
Il progetto, avviato nel 2021, ha richiesto oltre un anno di lavori e centinaia di ore di progettazione tecnica. Ha ricevuto il pieno sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia. “Un modello virtuoso e lungimirante – ha commentato l’assessore regionale Sergio Emidio Bini – che dimostra come la sostenibilità possa essere un motore di sviluppo economico e sociale”.
Entusiasta anche il sindaco di Trasaghis Stefania Pisu, che ha elogiato il progetto come “un esempio concreto di collaborazione tra impresa, istituzioni e territorio, capace di generare valore ambientale e occupazionale per tutta la comunità”.