Export del primo trimestre positivo per l’alimentare: opportunità per il retail italiano

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Print

A marzo 2025, l’export italiano ha registrato una flessione congiunturale dell’1,0%, a fronte di un’importazione stabile (+0,2%). Il calo mensile delle vendite all’estero è stato determinato principalmente dalla contrazione delle esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea (-5,0%), mentre i mercati extra UE hanno mostrato una crescita del 3,3%, segno di un ribilanciamento degli scambi commerciali verso aree non tradizionali.

Nel complesso, il primo trimestre dell’anno mostra un andamento positivo: rispetto allo stesso periodo del 2024, l’export cresce del 3,2%, sostenuto anche dai prodotti alimentari, bevande e tabacco, che segnano un incremento tendenziale del 5,5%. A marzo, su base annua, l’export di questo comparto registra un +6,6%, confermandosi tra i settori che più contribuiscono alla performance positiva del commercio estero italiano, insieme a quello farmaceutico e ai mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli).

L’interesse crescente per il Made in Italy agroalimentare si riflette in particolare nei mercati extra UE, dove la crescita dell’export in valore (+8,2%) supera quella registrata nei paesi UE (+3,7%). Questo dato rappresenta un’opportunità per il settore retail, specie per quelle realtà che puntano sull’internazionalizzazione e sulla valorizzazione della qualità e della tracciabilità dei prodotti italiani. L’incremento delle esportazioni verso Stati Uniti (+41,2%) e paesi OPEC (+25,0%) evidenzia una forte domanda di prodotti italiani anche fuori dai confini europei, mentre il rallentamento registrato in mercati come la Cina (-8,3%) e la Turchia (-30,1%) invita a mantenere strategie commerciali diversificate.

Il contesto dei prezzi all’importazione appare più favorevole rispetto ai mesi precedenti. A marzo, infatti, si registra una diminuzione dell’1,0% su base mensile e una crescita annua contenuta (+0,6%). Per il settore della distribuzione alimentare e delle bevande, ciò può tradursi in un lieve allentamento delle pressioni sui costi di approvvigionamento, anche se il deficit energetico – pari a -3.894 milioni di euro – continua a rappresentare un elemento di vulnerabilità per l’intero sistema economico.

Nel mese di marzo, l’avanzo commerciale italiano si attesta a 3.657 milioni di euro, in calo rispetto ai 4.296 milioni dello stesso mese del 2024. Anche l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce, passando da 8.102 milioni a 7.551 milioni. Si tratta comunque di valori che confermano la solidità della produzione italiana nei settori chiave, compreso quello alimentare.

Per i prossimi mesi, le prospettive restano improntate a un cauto ottimismo. La domanda internazionale per i prodotti italiani del food & beverage appare solida, e il retail, soprattutto nei segmenti specializzati e ad alto valore aggiunto, può beneficiare di questo trend positivo. Resta però fondamentale monitorare l’andamento dei costi energetici e delle materie prime, nonché l’evoluzione della domanda nei mercati esteri in un contesto geopolitico ancora incerto.

Export italiano a marzo 2025

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Non perdere niente! Iscriviti alla nostra newsletter.

Lascia un commento

Export italiano a marzo 2025