Export in calo a maggio ma crescono i beni di consumo non durevoli: frenano Cina, Turchia e Regno Unito

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A maggio 2025, l’export italiano verso i paesi extra UE registra un calo del 3,5% rispetto ad aprile, secondo i dati diffusi dall’Istat. La contrazione è trainata dalle minori vendite di energia (-27,6%), beni intermedi (-6,0%) e strumentali (-3,7%). Tengono solo i beni di consumo non durevoli, in lieve crescita congiunturale (+0,6%) e in aumento tendenziale del 6,8%. Si tratta di una categoria che include anche alimentari e bevande confezionate, segno che il settore food & beverage resta tra i più resilienti nel contesto globale.

La dinamica trimestrale (marzo-maggio) mostra un calo dell’export dell’1%, ma con i beni di consumo non durevoli in controtendenza (+3,1%). Su base annua, la flessione complessiva dell’export è del 5,2%, dovuta in gran parte al crollo verso Cina (-22,8%), Turchia (-22,7%) e Regno Unito (-9,6%). Crescono invece le esportazioni verso Svizzera (+9,2%), ASEAN (+4,4%) e Stati Uniti (+2,5%).

L’import segna un calo mensile più marcato (-7,6%), coinvolgendo quasi tutti i comparti, eccetto i beni di consumo non durevoli (+20,1% nel trimestre). Su base annua, la flessione è del 3,6%, con un forte calo dagli OPEC (-28,9%) e Regno Unito (-18,8%), mentre aumentano gli acquisti da Stati Uniti (+18,5%) e Cina (+11,4%).

Il saldo commerciale extra UE a maggio resta positivo per 5,3 miliardi di euro, pur in calo rispetto allo stesso mese del 2024. Il comparto non energetico contribuisce ancora in modo significativo, ma l’avanzo si riduce a 8,96 miliardi contro i quasi 10 dello scorso anno. Nei primi cinque mesi dell’anno, l’export extra UE segna comunque una lieve crescita (+0,5%), confermando la tenuta di settori legati ai consumi quotidiani.

Export in calo a maggio

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