Federvini esprime profondo rammarico e forte preoccupazione per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sui prodotti europei. “Una scelta che danneggia gravemente il libero scambio internazionale”, afferma l’associazione.
Il settore italiano di vini, spiriti e aceti, con un export di oltre 2 miliardi di euro verso gli USA e 40.000 imprese coinvolte, sarà duramente colpito. “La decisione di applicare dazi è un danno gravissimo e un attacco al libero mercato”, dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini.
“Abbiamo già vissuto questa situazione e sappiamo quanto può costare: in passato abbiamo perso fino al 50% delle esportazioni verso gli USA”, ricorda Pallini. “Ora rischiamo di rivivere quel trauma economico, con pesanti ripercussioni su tutta la filiera”.
Le conseguenze non si limiteranno alle aziende italiane, ma colpiranno anche i consumatori e gli operatori statunitensi. “Migliaia di addetti negli USA sono coinvolti nell’importazione e distribuzione di questi prodotti”, sottolinea Federvini.
“Dalle tavole dei consumatori statunitensi scompariranno molte etichette, non sostituibili da produzioni locali”, avverte Pallini. “In Italia e in Europa si profila una grave crisi produttiva e occupazionale”.
Federvini, in sintonia con le associazioni internazionali del settore, chiede un intervento urgente delle istituzioni europee e nazionali. “Serve ora più che mai compattezza e determinazione”, sottolinea Pallini.
L’associazione rinnova l’appello a riaprire il dialogo transatlantico e a trovare una soluzione negoziata. “Dobbiamo scongiurare uno scenario così critico”, conclude Pallini.