Entro il 2030, tutte le filiere agroalimentari delle Indicazioni Geografiche (IG) e i rispettivi Consorzi di tutela in Italia saranno completamente sostenibili. Questo importante obiettivo sarà raggiunto grazie all’adesione di Origin Italia alla strategia di sostenibilità promossa dalla FAO.
L’Assemblea dei soci, tenutasi il 31 maggio a Villasimius, in Sardegna, ha approvato l’iniziativa, coinvolgendo i Consorzi di tutela italiani che rappresentano un settore del valore di circa 8 miliardi di euro e che comprende 80 mila imprese. Questi consorzi si impegnano a seguire un percorso di sostenibilità in linea con la Strategia delle Nazioni Unite, elaborata in collaborazione con Origin Mondo. Tale strategia prevede una road map globale per integrare ulteriori criteri di sostenibilità nelle filiere di qualità territoriali.
“Questo ambizioso percorso, che rappresenta una nuova visione per il Sistema DOP e IGP, mira a certificare ciò che è già un valore aggiunto dei prodotti DOP e IGP: il loro ruolo intrinseco nel rendere sostenibili i territori d’origine,” ha dichiarato Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, durante l’assemblea. Baldrighi ha sottolineato l’importanza di un modello di sostenibilità condiviso e certificabile, che mette in evidenza due aspetti fondamentali delle IG: il forte legame con il territorio, che implica una sostenibilità sociale attraverso la difesa di cultura e pratiche locali, e l’impatto economico significativo che i prodotti DOP IGP hanno in aree spesso periferiche rispetto ai grandi centri produttivi.
La Strategia di Sostenibilità per le Indicazioni Geografiche (SSGI) proposta dalla FAO e Origin è il risultato di un lavoro scientifico iniziato nel 2016. Questa strategia ha portato alla creazione di uno strumento con oltre 440 indicatori, che i sistemi produttivi possono utilizzare per valutare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle IG e il loro impatto sull’ambiente e sulle comunità locali.