Il food italiano torna protagonista sulla scena globale

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Dalle recenti operazioni di Ferrero e NewPrinces alla strategia di espansione di Barilla ed Eurovo: il settore alimentare italiano accelera sul fronte delle acquisizioni internazionali. Un percorso che combina controllo industriale, diversificazione geografica e valorizzazione delle filiere ad alto valore aggiunto.

Due recenti operazioni hanno riacceso i riflettori sull’industria alimentare italiana. Plasmon Italia torna sotto controllo nazionale grazie all’acquisizione da parte di NewPrinces Group, che ha rilevato lo storico marchio da Kraft Heinz per 120 milioni di euro. Pochi giorni dopo, Ferrero ha annunciato l’acquisto di WK Kellogg Co per 3,1 miliardi di dollari, segnando l’ingresso diretto nel mercato globale dei cereali.

Queste operazioni si inseriscono in una strategia più ampia che vede i principali player italiani del food rafforzare il controllo su filiere e marchi, ampliando al contempo la propria presenza internazionale. In un contesto segnato da consolidamenti e crescente competizione globale, il controllo diretto di brand e asset produttivi diventa cruciale per valorizzare know-how e reputazione.

Nel caso di Plasmon, il ritorno sotto bandiera italiana rappresenta anche un presidio strategico di un segmento ad alta specializzazione come quello dell’alimentazione infantile. Per Ferrero, l’acquisizione di WK Kellogg rafforza la strategia di diversificazione e presenza nel mercato nordamericano, dopo operazioni come Ferrara Candy, Eat Natural, Burtons, Nonni’s Bakery e Wells Enterprises. Anche NewPrinces Group prosegue su questa linea con l’acquisizione del britannico Princes Group per circa 700 milioni di sterline, rafforzando la propria presenza nel Regno Unito e in Europa occidentale, e con l’acquisizione dello stabilimento piemontese di Diageo, che segna l’ingresso nel comparto beverage.

Altri protagonisti del food italiano stanno adottando strategie simili. Eurovo ha acquisito la spagnola Granja Pinilla e la britannica Two Chicks, ampliando la leadership europea nel segmento delle uova e derivati e rafforzando la rete distributiva nei mercati chiave.

Barilla ha consolidato la propria impronta internazionale con l’acquisizione di marchi in Canada (Catelli), Stati Uniti (Back to Nature), Grecia (Misko), Turchia (Filiz Makarna) e Svezia (Wasabröd), seguendo una strategia orientata alla diversificazione geografica e di categoria.

Queste mosse delineano un modello di sviluppo articolato, che combina:

  • diversificazione dei mercati (Nord America, Europa occidentale);
  • ampliamento dell’offerta (cereali, uova, plant-based, dolciario, beverage);
  • integrazione verticale (controllo degli impianti produttivi);
  • valorizzazione di filiere ad alto valore (infanzia, wellness, prodotti premium).

Il food italiano si afferma così come attore proattivo nello scenario globale, con una strategia che unisce crescita esterna, consolidamento industriale e presidio delle catene del valore.

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