Le importazioni di prodotti alimentari e generi di largo consumo nei principali porti container degli Stati Uniti restano elevate, mentre i rivenditori accelerano le spedizioni per evitare i nuovi dazi su Cina e altri paesi. Secondo il Global Port Tracker, il 2024 ha registrato 25,5 milioni di TEU, con un aumento del 14,8% rispetto al 2023.
Jonathan Gold, vicepresidente della National Retail Federation, ha evidenziato le difficoltà di spostare le catene di approvvigionamento in tempi brevi, nonostante gli sforzi per diversificare le fonti. La decisione di introdurre nuove tariffe potrebbe portare a rincari per i consumatori americani, incidendo in particolare sui prezzi di alimenti importati e beni essenziali.
I dazi del 10% sulle importazioni dalla Cina sono entrati in vigore martedì, mentre quelli su Canada e Messico sono stati sospesi per 30 giorni. L’esperto Ben Hackett ha sottolineato che nel breve termine l’impatto sulle importazioni via mare da Canada e Messico sarà minimo, ma a lungo termine potrebbero aumentare gli arrivi diretti negli USA, influenzando il settore grocery.
Le previsioni per il primo semestre 2025 restano incerte: gennaio è stimato a 2,11 milioni di TEU (+7,8% su base annua), mentre febbraio potrebbe toccare 1,96 milioni di TEU (+0,2%). L’andamento futuro dipenderà dall’evoluzione delle politiche tariffarie e dai consumi interni, con possibili impatti sulle forniture alimentari e la disponibilità di prodotti freschi e confezionati.