In Francia i freschi valgono otto miliardi e mezzo ma il comparto deve affrontare rincari, crisi delle forniture e nuovi consumi

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Il comparto freschi della grande distribuzione, che comprende i piatti pronti e le soluzioni gastronomiche non casearie, raggiunge un valore di 8,5 miliardi di euro in Francia. Nonostante il peso economico rilevante, il settore affronta da anni una serie di sfide che ne mettono a dura prova la redditività. L’inflazione ha eroso i margini lungo tutta la filiera, aggravata da tensioni nelle forniture e da un generale aumento dei costi logistici. Questi fattori rendono complessa la gestione delle referenze e degli assortimenti nei punti vendita.

Al tempo stesso, la crescente attenzione dei consumatori alla sostenibilità impone standard più alti: packaging ecologici, ingredienti di origine controllata e strategie per ridurre gli sprechi sono oggi elementi imprescindibili. Per restare competitivi, gli attori del comparto freschi stanno investendo in innovazione: nuove ricette, porzioni pratiche, piatti salutari e opzioni etniche pronte al consumo sono al centro delle strategie di rilancio.

Anche i retailer stanno rivedendo le loro politiche di assortimento, selezionando prodotti più mirati e valorizzando quelli con una proposta distintiva. Il comparto freschi, sebbene in difficoltà, si conferma centrale nella spesa quotidiana: la sua evoluzione sarà determinata dalla capacità di rispondere ai cambiamenti dei consumi e alle esigenze di un mercato sempre più esigente.

In Francia i freschi valgono otto miliardi e mezzo

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In Francia i freschi valgono otto miliardi e mezzo