Secondo uno studio di Kantar, i consumatori francesi visitano in media nove insegne diverse per fare la spesa, pur mantenendo una o due catene come punto di riferimento principale. Questo comportamento sempre più frammentato, unito a una spesa dei consumatori stagnante, sta rendendo difficile – se non impossibile – per i supermercati attrarre nuovi clienti.
La concorrenza si gioca quindi sulla fidelizzazione e sul rafforzamento della propria proposta di valore. Diversi fattori stanno spingendo verso questo cambio di strategia, tra cui la legge Descrozaille, che da un anno limita le promozioni: massimo 34% di sconto in valore e 25% in volume per i prodotti di bellezza. Anche il calo delle vendite di beni di largo consumo (FMCG) e il progressivo abbandono dei volantini promozionali tradizionali stanno costringendo i retailer a innovare.
“Dobbiamo trovare nuovi modi per motivare i consumatori, facendogli percepire un aumento del potere d’acquisto e rilanciando la comunicazione sui benefici della fedeltà”, ha dichiarato Gaëlle le Floch, insight director di Kantar Worldpanel.
Nel 2024, acquisizioni e cambi di insegna hanno dato ai retailer francesi l’occasione di trattenere i clienti già acquisiti. La performance in termini di fedeltà varia però molto da marchio a marchio. Le insegne indipendenti come E.Leclerc, Coopérative U e Intermarché registrano i tassi di fedeltà più alti.
Il 29,1% dei clienti di Leclerc, ad esempio, destina almeno il 70% della propria spesa FMCG al marchio. Lidl si ferma al 4,8%, pur registrando una forte presenza tra i clienti occasionali. Leclerc e Carrefour risultano tra le insegne meglio valutate, mentre altre mostrano performance meno convincenti.