Il segreto della moderna frutticoltura? È l’innovazione varietale, portata avanti con grande attenzione alle esigenze del produttore e del consumatore. Questo, in sintesi, è quanto emerso nel corso della conferenza stampa che Apofruit, cooperativa ortofrutticola con oltre 2.700 soci in tutta Italia, ha organizzato a Macfrut 2024, salone internazionale dell’ortofrutta.
Per l’occasione sono intervenuti il presidente Mirco Zanotti, il direttore Innovazione e sviluppo Andrea Grassi, il direttore commerciale Mirco Zanelli e il direttore generale Ernesto Fornari.
Molto positivi, innanzitutto, sono i numeri coi quali Apofruit si è presentata a Macfrut 2024: il fatturato del Gruppo, relativo all’anno 2022 (quello del 2023 verrà pubblicato a giugno dell’anno corrente), ha infatti toccato i 321 milioni di euro. Nel 2025 la Op celebrerà i suoi primi 65 anni di storia, forte di una base sociale di 2.750 produttori, 151.000 tonnellate di ortofrutta conferita e commercializzata, 12 stabilimenti di lavorazione (oltre a 12 strutture per il ritiro e lo stoccaggio), 179 dipendenti fissi e 1.972 stagionali.
Apofruit infatti collabora con i principali istituti di ricerca e genetisti e mette a disposizione dei Soci della cooperativa varietà innovative, alcune in esclusiva, in grado di incontrare le esigenze del mercato. La Op destina inoltre direttamente ai soci, ogni anno, il 50% delle risorse OCM ortofrutta per innovazione varietale e ammodernamento.
“Sono diversi i motivi che, nel corso del tempo, ci hanno accreditato come una delle Op di riferimento per il settore ortofrutticolo e che oggi ci proiettano con rinnovata fiducia verso il futuro – ha commentato Mirco Zanotti – Fondamentali, in tal senso, sono l’attenzione che prestiamo costantemente alle innovazioni varietali, alle varietà in esclusiva e a quelle di club. Contestualmente, ci impegniamo in investimenti di efficienza aziendale e di valorizzazione delle produzioni dei soci. Assicuriamo inoltre massima trasparenza sulle liquidazioni. La nostra priorità è garantire liquidità e generare reddito alle aziende agricole socie”.
Andrea Grassi ha fatto il punto sul futuro dei progetti di innovazione varietale, che riguardano fragole, pesche e nettarine, albicocche, susine, ciliegie, pere, mele, cachi, uva da tavola senza semi e kiwi. “Stiamo valutando varietà innovative, sulla base di poche regole ma non derogabili – rivela Grassi – Cerchiamo materiale genetico altamente produttivo, adattabile alle condizioni climatiche e resistenti alle nuove avversità biotiche, prodotti buoni da mangiare e adatti a essere integrati al meglio con le sinergie del gruppo”.
Mirco Zanelli ha posto i riflettori sui progetti di valorizzazione, a partire dai prodotti strategici e innovativi: Pink Lady e Candine per le mele, Maxim per i cachi, Selenella per la patata, Dulcis e Zespr per i kiwi, il Mini peperone Angello, Tang Gold per le clementine, le albicocche rosse, le fragole della Basilicata, i kiwi gialli, le ciliegie sweet e l’uva apirene.
“Innovazione strategica è il concetto chiave che ci guida e continuerà ad accompagnarci anche per il prossimo futuro – ha dichiarato Zanelli – Del resto, pure i numeri relativi al 2023 sulle vendite con i nostri marchi Solarelli, Solemio, Almaverde Bio e Piraccini indicano che la strada imboccata è quella giusta”.